La Spezia - La prefettura della Spezia ha autorizzato nel tardo pomeriggio di ieri l'apertura e lo svolgimento dell'attività lavorativa all'interno degli stabilimenti spezzini di Leonardo e Mbda. Ma nelle prossime ore è attesa la pubblicazione da parte del governo di un nuovo elenco di tipologie di aziende produttrici che potranno rimanere aperte concordato con le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil e dunque potrebbe cambiare nuovamente tutto.
Per il momento si prende atto che è caduto nel vuoto l'appello lanciato da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm nei giorni scorsi, mentre viene colto in contropiede il sindaco Pierluigi Peracchini, la cui richiesta di chiusura delle fabbriche del comparto difesa ha fatto appena in tempo a giungere in redazione ed essere pubblicata prima di essere resa vana e superata dai fatti.
Sugli argomenti retorici portati dal sindaco (leggi qui) aveva già prevalso alcune ore prima la verifica del rispetto delle disposizioni dettate dall'ultimo decreto del governo.
Alla lettera "H" dell'articolo 1 del decreto del 22 marzo si legge: "sono consentite le attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attività produttive".
La prefettura spezzina ha dunque verificato il rispetto delle misure di sicurezza della salute dei lavoratori previste dall'emergenza sanitaria in atto.
Negli ultimi giorni i dipendenti che varcano le porte dello stabilimento sono poche decine: gran parte degli impiegati sfrutta lo strumento del telelavoro, mentre tra gli operai è in corso una turnazione ad hoc. Le stesse precauzioni sono state prese negli altri siti industriali del gruppo sparsi per l'Italia e anche nelle altre realtà le prefetture hanno dato l'ok alla produzione.
Non resta ora che attendere per vedere se l'industria dell'aerospazio e della difesa sarà ancora annoverata tra le categorie che possono tenere aperti gli stabilimenti.