La Spezia - Il mondo del turismo spezzino è in grandissima difficoltà, eppure qualcosa si muove. Non soltanto in termini di arrivi di turisti, quanto sotto il punto di vista delle iniziative promo-gestionali messe in campo dall'amministrazione comunale.
Nei giorni scorsi è stato infatti lanciato il bando per le adesioni degli operatori alla card turistica (leggi qui) prossima al decollo, mentre questa mattina è stata finalizzata l'adesione della Camera di commercio Riviere di Liguria alla Dmo, la struttura con compiti gestionali, promozionali e di sviluppo proposta dal Comune della Spezia alle altre amministrazioni del golfo.
"Si tratta di un passaggio importante perché stiamo parlando di uno strumento operativo. In questo momento - spiega a CDS il segretario generale Stefano Senese - è fondamentale creare sistemi organizzati i turismo: non si può andare avanti in ordine sparso. Oggi abbiamo compiuto un primo passo verso un nuovo approccio al comparto, con la partecipazione dei principali Comuni della provincia".
L'adesione deliberata dalla giunta camerale era stata anticipata ieri dall'assessore al Turismo del Comune della Spezia, Paolo Asti, ascoltato dai membri della commissione Turismo insieme al consulente Josep Ejarque riguardo al funzionamento della card, secondo progetto elaborato dall'esperto spagnolo per l'amministrazione spezzina dopo quella della Dmo.
"E' stata presentata alle associazioni di categoria che fanno parte del Tavolo tecnico ed era uno degli obiettivi che ci eravamo posti. L'idea - hanno spiegato Asti ed Ejarque - è quella di unire occasioni di scontistica nelle attività commerciali e servizi per chi visita la città e il territorio. Sino alla fine del 2010, nella fase di ripartenza dell'offerta turistica, sarà proposta gratuitamente sotto forma di guest card e conterrà prevalentemente gli sconti nelle attività convenzionate: sarà una sorta di ringraziamento per aver scelto il nostro territorio, garantendo risparmio economico e di tempo, visto che funzionerà anche come salta code. Dal 2021 la guest card diventerà una welcome card e darà la possibilità di visitare i musei, di usufruire dei trasporti pubblici e altri servizi convenzionati, e sarà a pagamento. Contiamo di inserire la possibilità di parcheggiare gratuitamente all'Europa Park dopo una certa ora e di offrire la possibilità di accedere a una mappa degli itinerari attraverso un Qr code".
La card avrà una durata minima di 48 e pertanto, nel corso delle prime due stagioni, non sarà rivolta ai crocieristi, categoria che peraltro sarà ben più rara che nel recente passato. La durata massima sarà invece di una settimana e punterà sul fatto che si prevedono le adesioni di altre località dal forte appeal turistico come Porto Venere, ma anche Ameglia, Sarzana e dei Comuni della Lunigiana.
"Gli studi svolti in queste settimane - ha proseguito Ejarque - ci dicono che il turista oggi è alla ricerca di sicurezza sotto il profilo sanitario e di flessibilità, elementi evidentemente indotti dall'emergenza Covid-19. I soggiorni saranno prevalentemente short break di 2/3 giorni con prenotazione che verranno effettuate all'ultimo".
Rispondendo alle domande dei consiglieri Emanuele Corbani, Federica Paita e Donatella Del Turco l'assessore e il consulente hanno chiarito che l'accordo per offrire gratuitamente la card in questi primi mesi è stato formalizzato con le associazioni, utilizzando le risorse dell'imposta di soggiorno, e che l'implementazione della card in app per smartphone rappresenterebbe un costo totale (tra programmazione e hardware per gli operatori turistici) che potrebbe arrivare anche a 35mila euro, ritenuto superfluo in questo momento. Sarà invece concessa la possibilità di utilizzare anche i mezzi in sharing presenti in città, come le biciclette e i monopattini, e gli uffici stanno predisponendo le modalità di integrazione della card spezzina con quella del Parco nazionale delle Cinque Terre.
Il consigliere Lorenzo Forcieri ha giudicato velleitaria la proposta della card per risollevare il turismo colpito in maniera così forte dalla crisi, ricordando come altrove si facciano politiche di prezzo molto aggressive e si punti sulla garanzia di sicurezza.
"Con il lockdown - ha risposto Ejarque - l'Italia è sparita dai radar della comunicazione e non ha mantenuto il posizionamento nel mercato turistico. Altri Paesi hanno invece aperto dei corridoi e stanno assistendo già al ritorno del turismo. La Regione avrebbe dovuto darsi da fare sotto questo punto di vista, ma non lo ha fatto in maniera sufficiente. E' vero oggi i turisti chiedono sicurezza e invece l'Italia è uno dei pochi Paesi europei che non ha sviluppato un marchio di sicurezza, di rispetto di rigidi protocolli nazionali contro il Covid. Il successo delle campagne di promozione sui social non è assicurato, anche perché il 40 per cento degli italiani non farà vacanze, per mancanza di soldi o di tempo a disposizione. Ci aspetta una lunga traversata del deserto: si stima che i flussi del 2019 potranno essere raggiunti nuovamente nel 2022 o nel 2023", ha concluso l'esperto.