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Il mercato italiano delle piscine private: un piede fuori dalla crisi

Import 2018

Il business dell’acqua clorata continua a essere un ottimo affare nonostante la depressione degli ultimi anni. Lo affermano i numeri riportati da una ricerca dell’Associazione Italiana Costruttori Piscine: sul territorio nazionale c’è una piscina privata ogni 850 abitanti, una buona media ma decisamente inferiore rispetto a quella di altre realtà europee. Nonostante gli ampi margini di miglioramento il trend sembra essere positivo, anche in considerazione del fatto che in Italia solo una famiglia su 10 ha casa presso un domicilio con sufficiente spazio per la costruzione di una piscina residenziale. Ma si può fare di più: l’installazione di questo tipo di struttura può accrescere il valore di un’abitazione anche del 10% generando un circolo virtuoso che stimoli la crescita e il potenziamento di ambedue i settori. Già oggi il mercato delle piscine residenziali può considerarsi trainante per l’economia dello stivale, ma vediamo quali sono gli elementi che ne limitano l’espansione.

Difficoltà normative del mercato italiano

Non basta solo ampliare il mercato ma serve fissare degli standard qualitativi che assicurino in ogni occasione un lavoro ben fatto. In Italia certo non mancano le professionalità, tanto meno una burocrazia a carattere spesso assopente, ciò che invece latita è una normativa in merito alla formazione dei professionisti del settore con relative certificazioni.

Si tratta di una pratica essenziale per garantire affidabilità e sicurezza, oltre che aderenza agli standard di produzione ed ecosostenibilità moderni. Questi ultimi disegnano un quadro molto chiaro: per la costruzione di una piscina sono necessarie 5 figure professionali altamente specializzate, non poter certificare al cliente l’assoluta adeguatezza della propria azienda è certamente un fattore che scoraggia la vendita. Oggi in Italia questo tipo di attestazione non è stata ancora introdotta.

Risollevare il mercato, qual è la soluzione?

La parola chiave è formazione. La necessità di investire nella preparazione dei propri tecnici, disporre di un serio team di professionisti è una condizione imprescindibile se ci si vuole imporre sul mercato, rispondendo in maniera esaustiva alle garanzie di qualità richieste dai clienti, oltre che alle richieste sempre più specifiche di un mercato bramoso di avanguardia. Stare al passo con le novità è un requisito essenziale per non farsi fagocitare dalle nuove tendenze del mercato, alcuni esempi: le endless pool, piscine compatte per chi ama allenarsi nella comodità di casa propria ma non rinuncia a fare due bracciate controcorrente; le piscine nel vuoto, strutture da terrazzo, installate anche a 100 metri di altezza e sospese, un lusso di tendenza che richiede un’incredibile preparazione dal punto di vista progettuale e tecnologico.

Bisogna tener conto di tutto questo se si vuole mantenere un assetto performante sul mercato, oggi sempre più famiglie possono permettersi quello che nell’immaginario comune era un lusso inaccessibile, ma che oggi può essere fatto proprio al costo di un’autovettura. Ciò nonostante, a fronte di una spesa che oscilla tra i 13.000 e i 30.000 euro bisogna garantire al cliente la massima affidabilità nella realizzazione dei suoi desideri.

I numeri del mercato internazionale

A fronte del vuoto normativo nostrano, il mercato sembra comunque essere in ripresa. Questo il segnale emerso dalla Fiera ForumClub-ForumPiscine di Bologna, evento ad hoc per coloro che operano nel campo di fitness, wellness, piscine e Spa. I migliaia di curiosi e potenziali clienti sembrano confermare la felice impressione con 7.500 visitatori ad assiepare gli stand, 10% in più rispetto allo scorso anno.

Ma è necessario fare sempre un confronto con realtà più in salute della nostra quali gli USA, dove solo in Florida il 39% delle abitazioni comprende una piscina privata, la Francia con una piscina privata per ogni 105 abitanti, la Spagna con un rapporto di una piscina ogni 116 abitanti. Non va meglio se parliamo di strutture pubbliche, dove l’Italia è ferma a una piscina ogni 19.000 abitanti, media mortificante rispetto a Portogallo e Germania dove il rapporto è circa 1 per 5.000. La prova ulteriore che il mercato è in salute ma bisogna accelerare.

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