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Il punto anche sulla variante e il nuovo ospedale

Dimezzato il numero degli operai occupati, l’allarme di Ance

Il dato è emerso nel corso della presentazione del nuovo numero di Aedificando. Faconti e Bacigalupi spiegano: "Il ruolo della politica non deve fermarsi alla campagna elettorale"

Il vicepresidente Bacigalupi e il direttore Faconti di Ance la Spezia. A destra Guido Melley

“Da anni Ance la Spezia ha posto al centro della politica associativa l’individuazione di iniziative che possono creare nuove opportunità di lavori e nuovi mercati”. E’ lo spunto emerso dalla presentazione della rivista “Aedificando” presentato questa mattina alla Spezia. In questa edizione viene chiesto il parere il parere dei partiti e dei movimenti politici rappresentati in consiglio comunale del Comune capoluogo.

Uno dei temi centrali rimane la riqualificazione delle città “Perché non si limita ad una ridefinizione dell’utilizzo degli spazi fisici e dei contenitori in essa contenuti – spiegano Alberto Bacigalupi vice-presidente Ance La Spezia, Paolo Faconti direttore Ance La Spezia, il consigliere comunale Guido Melley di Leali a Spezia nel corso della presentazione -, ma dalla ridefinizione dello stare assieme in un concetto più esteso di qualità della vita”. “In occasione delle elezioni amministrative della Spezia avevamo presentato, sempre attraverso la rivista Aedificando, a tutti i candidati un nostro contributo al dibattito presentando una serie di proposte concrete che potessero contribuire alla ridefinizione della visione della Spezia del futuro – hanno proseguito Faconti e Bacigalupi -. Volevamo richiamare l’attenzione degli amministratori e della politica in termini generali circa il fatto che investire nel settore edile è indispensabile per creare reali condizioni di sviluppo economico e sociale del nostro territorio”.

“Riteniamo che i momenti di confronto e riflessione fra tutte le forze produttive e sociali della città non debbano concludersi con la fine della campagna elettorale – hanno specificato -. Vogliamo fornire il nostro contributo per farsi che la Spezia diventi una città con standard europei e non limitarci alla difesa corporativa del nostro specifico settore di attività. Oggi gli imprenditori edili, più che in passato, sentono la necessità di svolgere il proprio mestiere coscienti di come esso si basi sulla trasformazione del territorio e del patrimonio edilizio esistente, realizzando interventi che in termini urbanistici e architettonici tengano conto delle compatibilità ambientali e abbiano una impronta di carattere europeo”.
“La richiesta che da tempo indirizziamo agli amministratori locali – hanno sottolineato Faconti e Bacigalupi -, è di esaminare le nostre proposte e di valutare il nostro impegno scevri da condizionamenti ideologici e da pregiudizi e di avere una visione che guardi orizzonti lontani ispirandosi a come le città del mondo ridisegnano il loro futuro. Infine non possiamo anche in questa occasione non richiamare gli effetti oramai noti a tutti della crisi che nel settore è tutt’altro che finita”.

Variante, nuovo ospedale. Dimezzati gli operai occupati. L’allarme di Ance. Per il presidente e il vicepresidente Ance i temi legati alla Variante e al nuovo ospedale, con il relativo calo degli operai preoccupante, rimangono temi sul quale serve un confronto continuo e serrato. “La vicenda relativa alle due opere più importanti attualmente in programma nella nostra provincia – hanno spiegato -ci induce a fare delle considerazioni sui dati delle imprese e degli operai che derivano dalla elaborazione della Cassa edile Spezzina. Negli ultimi dieci anni il calo delle imprese iscritte è stato del 40%, che si è tradotto in un calo del 50% degli operai occupati, concentrato soprattutto su personale residente nel comune della Spezia è come se alla Spezia chiudesse la Leonardo Divisione Sistemi di Difesa – ex Oto Melara. Questa allarmante tendenza in un settore costituito da tante piccole realtà non fa “rumore” ma nell’insieme la crisi ha minato in maniera molto grave il tessuto imprenditoriale edile della nostra provincia”.

“Ance la Spezia pertanto – hanno concluso -, nella assoluta necessità di mantenere perlomeno lo stato occupazionale e il numero di aziende che ad oggi operano sul territorio, chiede con forza a tutti gli amministratori pubblici di valutare le possibilità concesse dal quadro normativo vigente per sfruttare le capacità e le potenzialità dell’imprenditoria locale, che vivendo nel territorio in cui opera ha tutto l’interesse a lavorare bene e con correttezza”.

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