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Economia

Buste biodegradabili: "Necessario adeguare il registratore di cassa e prevedere un “reparto” riservato"

sacchetti di plastica

E’ il tema del giorno, volenti o nolenti. E ne parlano tutti, con opinioni spesso contraddittorie. Ma intanto c’è chi con questi cambiamenti dovrà farci i conti e l’area fiscale di Confartigianato avvisa tutte le imprese che la Legge 123/2017 (Decreto Mezzogiorno) che introduce la novità sulle buste in plastica biodegradabili, prevede che le suddette borse suddette vengano distribuite esclusivamente a pagamento, con distinta indicazione nello scontrino fiscale o in fattura. In relazione quindi a quest’ultimo aspetto, il divieto di distribuzione gratuita farà emergere la necessità di evidenziare distintamente il prezzo di vendita nei documenti fiscali emessi nei confronti dei clienti laddove venga “ceduta” una borsa di plastica della spesa. L’aliquota iva applicabile è il 22%; in conseguenza di ciò sarà necessario adeguare il registratore di cassa e prevedere un “reparto” riservato alle suddette operazioni. La norma parla infatti di “indicazione della voce distinta”. Sarà quindi il tecnico addetto alla manutenzione a dover intervenire, anche su eventuale sollecito dell’imprenditore, per effettuare l’adeguamento. Identica distinzione andrà apportata anche in fattura. Escluse dall’obbligo di cui sopra le borse in tessuti e fibre naturali, in carta, in fibre di poliammide e in materiali diversi dai polimeri. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Area Fiscale Confartigianato, tel. 0187.286630.

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