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Alta adesione

Bus e treni fermi, porto in silenzio. Lavoratori in sciopero

Per i sindacati l'incontro di ieri di Toninelli è stato tardivo ma getterà le base per nuovi tavoli... e "vecchie" richieste.

Il picchetto davanti al porto per lo sciopero del settore trasporti

Turisti disorientati per l’assenza di treni e bus. Terminal “deserto” alla Spezia. Si parla già di un’adesione che supera il 90 per cento per lo sciopero che da questa mattina sta interessanto tutto il settore dei trasporti.
Alla stazione centrale della Spezia nonostante il numero ridotto dei treni cancellati non sono mancate le lamentele, mentre in città numerosi turisti si interrogavano sul mancato passaggio dei mezzi pubblici. Intato in porto un picchetto di lavoratori ha presidiato la zona con azioni di volantinaggio. A Genova invece si è tenuta una maxi manifestazione sotto la prefettura.
“Lo sciopero – ha spiegato Giordano Arfeo di Filt Cgil con delega Porti e Trasporti – ha avuto quasi il cento per cento di adesione. In porto è il secondo sciopero in due mesi ad adesione totale. I lavoratori hanno capito che siamo dalla loro parte e hanno voglia di farsi sentire. Il terminal è rimasto fermo e non vengono fatte lavorazioni. Sul trasporto pubblico locale e sulle ferrovie i disagi ci sono. Dalle 11 alle 15 i mezzi del trasporto pubblico locale non si sono mossi. Disagi anche per chi ha cercato di utilizzare i treni”.

“Ieri c’è stato un primo elemento di novità – ha aggiunt Marco Furletti segretario generale della Uiltrasporti della Spezia -, seppur tardivo, Toninelli ha incontrato i rappresentanti sindacali nazionali. Non c’è stata nessuna conseguenza positiva perché lo sciopero è rimasto in piedi. Da parte del governo ci sarebbe un impegno completo di riprendere, dopo la pausa estiva, tavoli specifici per quanto riguarda tutte le problematiche settore per settore. Per quanto riguarda i porti il 29 luglio ci sarà la riapertura sul rinnovo del contratto nazionale, in sospeso dalla fine del 2018, perché anche dall’ultimo sciopero di maggio non si è mossso nulla. Siamo fiduciosi e a seguito della trattativa di arrivare a un contratto nazionale per un settore strategico come quello portuale”.

“Dopo questo sciopero – ha concluso Marco Moretti di Fit Cisl – vogliamo che il governo si assuma le sue responsabilità e convochi il settore. Abbiamo esigenza di investimenti e infrastrutture sia per il porto e trasporti. L’empasse va superata per il bene dei lavoratori”.

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