La Spezia - Il nuovo numero del Rapporto Nord Ovest in edicola con il Sole 24 Ore venerdì 29 gennaio in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dedica l’apertura al reportage su magneti, fili e materiali superconduttivi: gli strumenti hi-tech grazie ai quali la scienza sta studiando l’origine dell’universo e le sue particelle più piccole ma queste tecnologie sono fondamentali anche nella corsa per produrre energia green con la fusione nucleare, per realizzare esami diagnostici sofisticati e per curare i tumori. Nella superconduttività – spiega il Rapporto Nord Ovest - l’Italia ha un ruolo da protagonista, attraverso centri di ricerca come l’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), l’Enea e il Cnr, ma anche in virtù delle sinergie che questi hanno sviluppato con le aziende private che operano nel settore. È il caso della ligure Asg Superconductors, una delle poche aziende al mondo in grado di progettare e realizzare magneti superconduttivi nonché la realizzazione di sistemi medicali come l’unica risonanza magnetica realmente aperta al mondo. Un’azienda che lavora in team con un gruppo di fornitori, come le piemontesi Simic e Criotec, attive nel settore della ricerca. Oggi l’impresa conta tre stabilimenti fra Genova e La Spezia, 200 addetti, tra fisici, ingegneri e tecnici e un giro d’affari da 35 milioni (2019).
In Svizzera, Asg sta collaborando da anni col Cern di Ginevra, per il quale ha costruito numerosi magneti per l’acceleratore di particelle Large hadron collider (Lhc) e quelli per il detector Atlas che, nel 2021, hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs. Più in generale, le aziende italiane coinvolte, a vario titolo, nel progetto Iter, che punta a creare la fusione nucleare per arrivare all’utilizzo dell’energia atomica pulita, simile a quella generata dalle stelle, hanno già ottenuto commesse complessive per un miliardo di euro. Nei mesi scorsi – evidenzia l’inserto del Sole 24 Ore - è arrivato in Russia, a Dubna, un sistema di Asg, composto da un magnete da 80 tonnellate lungo 9 metri pensato per fare da detector e rilevare tracce di particelle derivanti dalla collisione di ioni pesanti.
A parlare al Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore di venerdì 29 gennaio delle connessioni tra ricerca e industria nel campo della superconnettività ci sono anche due scienziati: Paolo Giubellino, che è al vertice di Gsi, uno dei centri più rilevanti al mondo nel campo della fisica nucleare, e Amalia Ballarino, responsabile della sezione materiali e sistemi superconduttori del Cern, nonché una dei realizzatori dell’acceleratore di particelle di Ginevra.