La Spezia - Istituire un fondo di solidarietà per la formazione e la riqualificazione e che anticipi il pensionamento dei lavoratori non più idonei, garantire potere di acquisto ai salari e la tutela occupazionale laddove si introducono processi di automazione e, infine, salvaguardare l'applicazione del Contratto nazionale dei lavoratori dei porti (LEGGI QUI). Sono questi gli elementi sui quali non bisogna fare passi indietro per arrivare alla firma del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2018, per i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che il 23 maggio sfileranno in un lungo corteo con i lavoratori portuali dal terminal Lsct al fino alla sede della prefettura.
Della manifestazione se ne è parlato questa mattina alla Camera del lavoro, prima dell'incontro con i lavoratori avvenuto oggi pomeriggio, e sul tavolo però sono emerse altre questioni dettate anche, come sottolineato dai sindacati, dalla totale assenza del governo. Temi che riguardano sì la portualità ma anche le infrastrutture a essa legate, come la Pontremolese e l'attuazione del Piano regolatore portuale.
"Per il tema dei porti - ha spiegato Fabio Quaretti, di Filt Cgil - c'è una totale assenza del ministero. Noi abbiamo chiesto tre mesi fa un incontro che non ci è stato ancora concesso. Ci sono troppi temi spezzini che andrebbero trattati. Un esempio è quello del Tpl: le stime che stanno girando sono 300 milioni di tagli di cui 12 solo sulla Liguria. Un altro tema è quello del piano industriale di Trenitalia per gli investimenti sulla rete ferroviaria e sulla rete viaria che serve per i collegamenti minori. Noi non abbiamo ancora capito dove si voglia andare a parare con le Autorità portuali. Mancano completamente, per questi argomenti gli assetti strategici non ci sono. E' una situazione gravissima. Pensiamo anche all'autonomia differenziata dei porti che la Regione Liguria sta portando avanti: è una contraddizione. Alcune Regioni la stanno portando avanti ma ad esempio quali sarebbero gli effetti sullo spezzino unito a quello di Massa Carrara? Non dimentichiamoci che il porto della Spezia è fondamentale per realtà come Parma, Bologna, Verona e Milano serve quei bacini industriali".
"Parlando di infrastrutture e portualità - ha aggiunto Marco Moretti di Fit Cisl - un nodo centrale rimane quello della Pontremolese, fondamentale per il nostro porto e che garantirebbe un ulteriore asse verso il nord Europa e garantirebbe una maggiore movimentazione dei container. Per questo è necessario sul nostro territorio di infrastrutture. Non nascondiamo la nostra soddisfazione per l'inizio dell'attuazione nuovo Piano regolatore portuale che 'giace' dal 2006. Ci auguriamo che parta al più presto".
Proprio in merito ai ritardi del Piano regolatore Marco Furletti di Uiltrasporti ha aggiunto: "Avevamo fatto comunitariamente appello alle parti per lavorare in stretta sinergia. Avevamo avvertito, quando ci fu la presentazione della stazione crocieristica, che potevano esserci presupposti per uno scontro tra Lsct, ministero e Regione.
Ad oggi non abbiamo ancora visto nessun atto concreto. Speriamo che le parti si trovino per dare corso gli impegni assunti per le previsioni del piano industriale e all'Autorità di dare corso ai dragaggi".
"L'invito è quello di non confliggere - ha aggiunto Quaretti - con l'annuncio della concessione di altri 53 anni a Lsct. Vorremmo essere coinvolti nel caso di una modifica del piano industriale".