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"tassa va rimodulata e rinviata"

"Nessun rinvio per la Tari e le aziende sono in mezzo alla tempesta della crisi"

Rete imprese Italia e Confindustria fanno blocco unico per sollecitare il Comune della Spezia in merito al pagamento della tassa dei rifiuti: "Alcune aziende non hanno più riaperto, molte amministrazioni hanno alleggerito la tassa. Qui no".

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Sono preoccupati per le aziende che rappresentano e in Confindustria hanno trovato un valido alleato ma le risposte su un ipotetico rinvio della Tari ancora non c’è. Così questa mattina nella sede di Confartigianato, che per questi mesi è alla direzione di Rete imprese Italia, i presidenti delle associazioni di categoria spezzine hanno messo in luce la delicata questione legata alla Tari.
“Di fatto – ha spiegato il presidente di Confartigianato e di Rete imprese Italia Paolo Figoli – a tutti gli associati che rappresentiamo sono arrivate le cartelle esattoriali per il pagamento della Tari, su consumi che non sono mai avvenuti a fronte del fatto che non solo la Spezia ma tutto il paese sono stati chiusi per la crisi sanitaria mondiale. Una situazione di questo genere non si vedeva dai tempi della Seconda guerra mondiale. Viene difficile capire per quale motivo a distanza di mesi non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete mentre molti altri Comuni della provincia hanno applicato sconti e rinvii”.
In realtà il confronto tra Rete imprese Italia, Confindustria e l’amministrazione comunale era già partito con i tavoli del turismo e in precedenza con una missiva da parte della rete datata 22 aprile. Ma non è l’unica scadenza imminente. Nel corso dell’incontro sono stati elencati anche Comuni che hanno adottato un alleggerimento, anche del 30 per cento, della tassa sui rifiuti: Porto Venere e Levanto.
“Se leggiamo lo scadenziario fiscale – spiega Federica Maggiani presidente di Cna – aumentano le preoccupazioni che già si hanno. Noi mettiamo ogni giorno il nostro impegno ma a fronte di questa situazione rimaniamo stremati dal disagio. Per le aziende c’è questo problema della Tari, sul Comune della Spezia, ma fino ad ora non abbiamo avuto nemmeno alcun segnale a livello nazionale sulla maxi scadenda di fine luglio. La Tari del Comune della Spezia non solo andrebbe rinviata ma rimodulata”.
Il presidente di Confcommercio Gianfranco Bianchi ha sottolineato: “Le imprese non solo hanno perso il 25 per cento delle entrate per i tre mesi di chiusura ma qualcuno ha deciso di aspettare a riaprire, qualcuno anche se lo ha fatto sapeva che non avrebbe avuto un ritorno. Servono delle riduzioni e anche un interesse a livello nazionale, nuove linee guida per uscire da questa situazione. Badate bene non chiediamo di non pagare questa tassa ma quantomeno di rinviare il pagamento”.
Per Confesercenti era presente il rappresentante sindacale dell’associazione Fabrizio Capellini. “Serve un tavolo di confronto – ha detto – ed è dall’inizio della primavera che chiediamo risposte che non sono mai arrivate e quelle che ci sono state fornite sono deludenti. Le istanze sono arrivate, in maniera pressante, nell’ambito del Tavolo del turismo. Abbiamo rilevato un attengiamento di freddezza e distacco”.

Come detto, Confindustria è al fianco delle associazioni di categoria che rappresentano artigianato, commercio e sposa la linea del confronto con l’amministrazione nell’ipotesi di un rinvio. Mario Gerini presidente di Confindustria la Spezia ha detto: “Le aziende si trovano a pagare una tassa sulle utenze non domestiche per rifiuti mai prodotti. Non possiamo fare finta che non sia accaduto nulla, l’amministrazione comunale dovrà rivolgersi in sede governativa per sbloccare questa situazione. Confidiamo che il nostro intervento di oggi possa portare a soluzioni concrete”.
Il presidente ha fatto anche una breve analisi sulla crisi in corso: “Il turismo è indubbiamente il settore più colpito senza contare il mancato arrivo delle crociere. Gli operatori stanno pagando di più per questa situazione che se non si risolve difficilmente si potrà parlare di ripresa economica. In questo momento i segnali positivi arrivano dal settore dell’edilizia ma non è sufficiente a sostenere un territorio”.

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