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Economia

"La realizzazione delle opere strategiche per il porto e il territorio non più deferibile"

Alessandro Laghezza al Trasport Logistic di Monaco di Baviera

Il presidente della Sezione Logista di Confindustria La Spezia Alessandro Laghezza risponde alla lettera pubblicata su CDS a firma di Casagrande e Arbasetti ( clicca qui ): “Leggo la lettera pubblicata in data odierna sulla vostra testata a firma Casagrande/Arbasetti e ne rilevo l’assoluta genericità ed incongruenza con le reali esigenze e dinamiche del traffico marittimo portuale. Al netto delle evidenti sgrammaticature e ripetizioni, la lettera dice in sostanza che i dragaggi non vanno eseguiti e che le navi portacontainer di ultima generazione non devono entrare nel porto di La Spezia. Faccio rilevare a questi signori che le navi di ultima generazione ( 18000 teus- 400 metri di lunghezza ) già scalano il nostro porto, ma con limiti al carico a bordo derivanti proprio dalla insufficienza del fondale. Non si tratta, come i due firmatari scrivono, di dar vita ad un disastro ambientale, ma semplicemente di porre in essere normali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del canale di accesso e del fondale prospiciente alle banchine in modo da consentire a queste navi, che stanno diventando lo standard dell’industria marittima, di continuare a scalare il nostro porto in maniera sicura ed efficiente.  Come dimostra un recente studio realizzato dalla Scuola Nazionale Trasporti, il Porto di La Spezia da’ lavoro a 2898 addetti diretti ed oltre 5100 nell’indotto ed è surreale che un gruppo di persone evidentemente non più interessate al lavoro si ostini a cercare di ostacolarne non tanto lo sviluppo ma persino la sopravvivenza, che passa da un necessario adeguamento dei fondali e delle altre infrastrutture necessarie, banchine incluse. Credo che il mondo delle imprese e del lavoro debba reagire fortemente contro questa cultura del non fare, che ha di fatto congelato per vent’anni la crescita del porto commerciale e anzi spingere con forza gli interventi infrastrutturali necessari al mantenimento del ruolo di hub logistico che il nostro porto si è conquistato negli anni. Dai dragaggi, alle nuove banchine alla ferrovia pontremolese. Il futuro del nostro porto e quindi della nostra città passa anche e soprattutto da queste opere, la cui realizzazione non è più differibile”.

(foto: repertorio)

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