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"Ci sono troppi pochi infermieri a oncologia di Spezia"

Ospedale Sant'Andrea della Spezia

“La gravissima carenza di personale infermieristico mette in seria crisi l’assistenza ai pazienti ricoverati e a rischio l’incolumità degli stessi operatori sanitari”. E’ l’ennesima denuncia del Nursind di La Spezia che si chiede come si potranno mantenere la qualità e la quantità dei servizi e dei LEA “se l’ASL Spezzino reintegra il personale mancante con del personale nuovo mai affiancato e ruotante su diversi dipartimenti”.
“Il piano di lavoro prevede troppe cose in troppo poco tempo e se il personale non è adeguatamente formato non si riesce ad erogare una buona assistenza di base e gli orari non si possono rispettare”, accusa il segretario provinciale NurSind Assunta Chiocca. “In un solo turno di lavoro, si passa dalla somministrazione dei farmaci agli esami del sangue urgenti. Dall’invio dei pazienti per le procedure diagnostiche ai campanelli che suonano di continuo e telefoni che squillano. Dalle terapie da somministrare al rilevamento dei parametri vitali, le cure delle lesioni fino alle interruzioni per le emergenze e la gestione dei decessi dei i ricoveri e delle dismissioni. Il tutto senza menzionare la gestione dei ricoveri temporanei in altri reparti (in attesa che si liberi un posto), per cui il personale infermieristico deve occuparsi di pazienti con patologie differenti, rendono il tutto ancora più complicato”.

“Quello degli infermieri si trasforma da un lavoro delicatissimo in una corsa continua a discapito della sicurezza ed efficienza dei servizi, perché se un infermiere non è adeguatamente formato e inserito in un reparto, l’altro deve necessariamente lavorare di più con conseguente sovraesposizione ad un lavoro eccessivo, fuori dagli standard indicati e questo inficia la risposta assistenziale. I reparti che destano maggiore preoccupazione sono quelli di medicina e oncologia alla Spezia, il nuovo reparto di medicina a Sarzana ed il nuovo reparto mutispecialistico di Sarzana, tutte le altre degenze a seguire (risparmiati solo i dipartimenti di emergenza-urgenza).
Nella ASL5 della Spezia non si investe nemmeno più sulla formazione dei neo-assunti e tutto resta sulle spalle del personale ospedaliero in forza, che è già ben oltre il limite. Non possiamo permettere che anche questa situazione sia gestita in modo sconveniente né per gli infermieri né per l’utenza. Dobbiamo uscire dalla logica della campagna acquisti che i vari capi del personale stanno attuando in questi giorni. L’azienda deve rispettare la legge: deve garantire l’accoglienza, l’inserimento, la formazione e l’addestramento specifico al neo-assunto, anche nei rapporti di breve durata, prima o contestualmente all’assunzione: lo stabilisce il comma 1 dell’art. 37 del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, contenente il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

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