La Spezia - La rassegna di cinema africano, a cura di Carlo Roda, inaugurata il 25 con il docufilm di Pier Paolo Pasolini, ‘Appunti per un Orestiade africana’, ieri sera ha avuto per protagonista il volto di una bambina, Wadjda, e per simbolo una bicicletta verde. Prima pellicola girata integralmente in Arabia Saudita, ‘La bicicletta verde’ è un film scritto e diretto da Haifaa Al Mansour, regista donna saudita. A causa delle restrizioni nei confronti delle donne in Arabia Saudita, la regista non poteva interagire in prima persona con gli uomini: è stata quindi costretta a dirigere le scene chiusa in un furgone, guardando le riprese con un monitor, dando direttive attraverso un walkie-talkie.
Il coraggio e la determinazione della regista è lo stesso che ritroviamo nella piccola Wadjda. La bambina ha 10 anni e abita nella periferia di Riyadh. Si ribella con piccole azioni quotidiane ad un mondo tradizionalista al quale non intende conformarsi: va a scuola con i lacci delle scarpe colorate, ascolta musica rock, ama cantare e ridere a crepapelle e sogna di avere una bicicletta tutta sua (cosa vietata per le donne) per sfidare ad una gara di velocità l’amico di giochi, Abdullah. Tentando una sintesi cromatica dell’intera trama, il nero dei lunghi abiti e dei tanti veti trova un varco verde in una bicicletta e nel vento di possibilità e speranza che accompagna le prime, a lungo sognate, pedalate.
Le tinte sobrie e la delicatezza della pellicola hanno portato in Piazza Brin un potente messaggio di integrazione, rispetto, solidarietà ed apertura al riconoscimento dei diritti civili. 'E quanto fa da tetto all'intera iniziativa. Il messaggio è stato raccolto dai partecipanti, dalle donne velate che, con le loro bambine, hanno preso posto nelle panchine per vedere il film, dai molti colori che abitano ogni giorno uno dei più suggestivi e ricchi mosaici umani che sia dato vedere nella nostra città ed è stato salutato dalla gioia di una nuvola di bambini latino-americani, accesi di curiosità per il temporaneo cinema all’aperto e dal Grand Prix di biciclettine che in stormo giravano attorno al perimetro della piazza.
La rassegna Mediterranea Film 2020 prosegue questa sera, in Piazza Brin, alle 21:30, con la terza proiezione, ‘Yeelen’ (La luce) di Souleymane Cissè (Mali/Burkina faso, 1984/87), film riconosciuto come capolavoro del cinema africano.
Un viaggio attraverso la magia. Il percorso per impossessarsi delle chiavi del sapere. È in questo viaggio alla ricerca dei poteri soprannaturali che si svolge la storia, attraverso le tradizioni millenarie del Mali.