L’ultimo suo lascito è l’istituzione dell’Istituto di scienze religiose, che ha preso il posto un anno fa della scuola per l’abilitazione degli insegnanti di religione. Oggi, ad 81 anni di età, si è spento il professore Carlo Lupi, intellettuale cattolico di lunghissima militanza e figura che sapeva attirare la stima di frange culturalmente distanti dal suo vissuto. Nato alla Spezia nel 1939, laureato in pedagogia, era entrato negli ultimi anni nel consiglio di indirizzo della Fondazione Carispezia su proposta del vescovo Palletti in sostituzione di Pierluigi Peracchini.
Per dieci anni collaboratore dei Cappellani del lavoro dell’Arcidiocesi di Genova, ocente di Storia della Filosofia presso l’Università di Genova e responsabile della Fondazione scienze sociali nel capoluogo regionale, aveva diretto anche il Centro studi giovanile ed era stato membro della Consulta per la pastorale del lavoro e del consiglio di amministrazione di Tele Liguria Sud. La sua opera è sempre stata tesa al dialogo interreligioso, che nel 2011 gli aveva meritato la menzione speciale al Premio Exodus. “Un uomo senza memoria è uno sradicato. Noi non possiamo mai perdere la memoria sia positiva che negativa che è stata costruita perché viviamo di passato ma non possiamo dimenticarcene. Questo ripropone la memoria ed il tema della solidarietà. Exodus diventa la testimonianza della solidarietà della nostra città nei confronti di un popolo, in questo caso del popolo ebraico che viveva una profonda sofferenza. Dalla prova è nato un fiore di solidarietà”, disse nel discorso con cui accettava il premio.
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