Arriva dalla splendida isola di Wight,Paul Armfield, cantore folk in grado di miscelare alla perfezione il jazz, il cajun, il bluegrass e la gypsy music. In questo suo tour italiano presenterà “Found”, suo settimo album, ispirato da una collezione privata di fotografie comprate in un mercatino delle pulci a Berlino: quindici foto in bianco e nero, perfette per il suo stile folk-noir. Un moderno chansonnier, vibrante e tenebroso, canzoni poetiche e romantiche che arrivano dritte al cuore e che venerdì sera sarà da Baacchus a partire dalle 22 per la sua performance spezzina.
Nato a Birmingham e cresciuto seguendo una dieta di rock’n’roll, Elton John, Black Sabbath e Sinatra, Paul si è trasferito sull’isola di Wight all’età di dieci anni, dove ha iniziato a suonare il basso ed è entrato in un gruppo punk. Per anni ha suonato un po’ di tutti i generi e dopo essere tornato sull’isola nei primi anni 90 per sposarsi, a seguito di vari anni in giro per l’est Europa, ha messo su casa e ha aperto una libreria. Nel 2003 ha pubblicato il primo dei suoi album, ottenendo lodi e riferimenti, con una voce che rimanda a Cat Stevens e Nick Drake e una musica che è perfettamente descrivibile come folk noir. Grande fan di Scott Walker si è lungamente ispirato anche a Jacques Brel. Il disco, che gode degli arrangiamenti di archi di Dickon Hinchliffe dei Tindersticks e la produzione di Ian Caple (Tindersticks, Suede, The Divine Comedy, Tricky, Yann Tiersen, Boo Radleys…) riesce a rimanere in equilibrio tra Americana, Chanson francese e folk inglese. Arrivato al sesto disco Paul, se non è in tour, lo potete trovare a suonare tutti i weekend il contrabbasso e la sega musicale in varie band dell’isola, dal jazz anni ‘30 fino alla musica gitana dell’est Europa. Lo trovate, tra le altre cose, anche a suonare il suo contrabbasso sul singolo di Michael Kiwanuka, I’m Getting Ready.
“La musica evoca le pagine migliori del mellow-country dei Lambchop, le incursioni jazz-folk di John Martyn e quelle meno note di Danny Thompson, in una sequenza in dissolvenza in cui il tempo resta sospeso nell’osservanza della bellezza. [OndaRock]”.