La Spezia - La torre dei venti, casa editrice milanese del gruppo editoriale Tabula Fati, ha pubblicato La storia lunga. Memorie di uno spezzino, scritto da Dino Chelli, al suo esordio letterario all’età di 90 anni. Si tratta di un romanzo ispirato alla vita dell’autore: un racconto intenso, lucido, preciso che rievoca la giovinezza dell’autore alla Spezia. Uno spaccato della città, della vita quotidiana, dei personaggi conosciuti e persi, delle abitudini degli spezzini e dei militari di stanza nelle basi della Marina.
Solo un ligure poteva scrivere un libro come questo. Cioè raccontare in cento pagine una storia lunga davvero, piena di fatti, persone e ambienti come un pandolce genovese di uvetta, canditi e pinoli. Merito del linguaggio asciutto, scabro, esatto: dovuto anche e soprattutto alla formazione scientifica dell’autore, chimico di professione.
La Spezia è raccontata prima e dopo la Seconda guerra mondiale per bozzetti, mestieri scomparsi, lessico e figure di famiglia, abitudini secolari, scorci di paesaggio urbano, marino e collinare.
Chelli racconta in prima persona, lasciando l’impressione di apparire solo a tratti da un paravento di discrezione, d’intimità lasciata indovinare, di repulsione a mettersi in mostra. Anche quando parla dei suoi affetti profondi, il tono è di schivo pudore, e proprio per questo più coinvolgente di tanti virtuosismi retorici e letterari.
Dino Chelli nasce a La Spezia nel 1930. Dopo il liceo classico si iscrive alla facoltà di chimica indirizzo industriale presso l’università di Genova. Conseguita la laurea viene chiamato come assistente al Centro per lo studio delle corrosioni marine dei metalli a Genova. Dopo due anni viene assunto dalla Esso standard italiana con sede a Genova e dopo 5 anni passa alla Shell Italia direzione chimica dove nel corso degli anni ne diventa il direttore.