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Lutto nel mondo della cultura

La città perde un suo artista senza confini: addio a Sandro Galli

Lo scrittore Ferrari lo ricorda: " Galli è stato un indimenticabile e affascinante protagonista di una città in cui il confine tra arte, cultura e politica non esisteva". Il musicista Borghetti: "Mi lascia tantissimi ricordi".

L'artista Sandro Galli

Sandro Galli non c’è più. E’ scomparso all’età di 78 anni, dopo una malattia che lo tormentava da tempo, il noto artista spezzino che con la sua arte segnò con maestria gli anni del tumulto giovanile.
Galli nacque alla Spezia nel 1941 e pochi anni più tardi migrò in Argentina. La lontananza dall’Italia durò fino alla gioventù quanto ritentrò per frequentare il liceo artistico di Carrara.
Successivamente si sposterà verso Milano dove ha intrapreso la carriera di come pittore, grafico pubblicitario ed illustratore per l’editoria.
Amante di tutto ciò che era arte fondò il gruppo Laborinto con vari pittori e lo scrittore Maurizio Maggiani, inoltre fonda un quartetto vocale ed è fra gli ideatori ed organizzatore della rassegna internazionale di jazz che si svolge in varie località della provincia spezzina. E’ autore di una ceramica commemorativa dedicata ad Eugenio Montale: con quest’ultimo ha suonato e cantato per una settimana. In questi giorni sta per inaugurare una personale di pittura dal titolo Saudade.

Commosso il ricordo dello scrittore Marco Ferrari: “Sandro Galli è stato protagonista della stagione dell’impegno, quella generazione che ha fatto il ’68 e che sapeva lavorare in gruppo, nell’arte come nella politica. Con Francesco Vaccarone, Giuliano Tomaino, Sergio Tedoldi, Mauro Fabiani, Graziano Dagna, Franca Puliti, Giuseppe Saturno, Andrea Michi, Geraldo Podenzana, Mirella Raggi, Vittorio Sopracase, Pietro Bellani e altri, operò dentro la città delle industrie, degli operai, dei movimenti di massa dando un grande spessore di ricerca, di ispirazione e di acculturazione alla sinistra. Aveva capacità creative, artistiche e grafiche, disegnò anche copertine di dischi, non mancava mai alle feste dell’Unità e al Festival del Jazz. Aveva una sottile ironia all’inglese e un affascinante modo di arrangiarsi, facendo il pittore di professione. Casa sua, a Villa Andreino, era un cenacolo di compagni, come si diceva una volta. Lui cucinava bene e cantava le canzoni della protesta. Nel frigo teneva due biberon: uno con il latte per il suo gatto Achille, un castrato che assomigliava ad un pupazzo e uno per lui, sempre pieno di whisky. Galli è stato un indimenticabile e affascinante protagonista di una città in cui il confine tra arte, cultura e politica non esisteva”.

Fondamentale nella sua vita il rapporto con la musica e tra i suoi amici più cari anche un altro grande musicista spezzino Franco Fanigliulo. Tra i ricordi, sempre nell’ambito del panorama musicale, anche quello di un commosso Riccardo Borghetti : “Sandro Galli è morto e con lui se ne vanno gli aeroplani di carta, gli accendini volanti, i ritratti di sua figlia e altre belle donne, il suo essere artista e uomo border line. Ci lascia le sue opere e a me un bel po’ di ricordi”.

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