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Cultura e Spettacolo

Il ‘primo poetry slam’ della provincia va ad uno spezzino di ritorno

Andrea Fabiani si impone nella “disfida poetica” della Loggia de’ Banchi, nella serata in cui la poesia “dal basso” torna a vivere nella nostra città.

Andrea Fabiani, il vincitore

Da venerdì sera, i tempi di Gino Patroni e di Giancarlo Fusco alla Spezia sono un po’ meno lontani. È un’aria nuova, quella che si è respirata in Loggia de’ Banchi per “Senti Che Muscoli SP!”, il primo Poetry Slam spezzino. Sette poeti provenienti da tutto il nord Italia si sono sfidati in una “disfida poetica” che ha mutuato spirito ed ideali da quella remiera che anima il primo weekend del mese d’agosto, ed ha coinvolto un pubblico tracotante per numero ed entusiasmo.
Alla fine, ai microfoni ha prevalso l’ironia agrodolce di Andrea Fabiani, spezzino di nascita, genovese d’adozione, a conferma che algo propheta in patria est, ma solo sotto la condizione di un esilio almeno part-time. In finale, Andrea si è confrontato con un altro sprugolino doc, quel Danilo Manganelli che ha scatenato plebisciti nelle sue performance al limite dello slam da rap, tutte rigorosamente in dialetto spezzino. Un evento nell’evento, il ritorno del nostro vernacolo innalzato a poesia, seppur in una manifestazione che apertamente sponsorizza ed incentiva quella “dal basso”.

Chiude il podio il genovese Filippo Balestra, eliminato in semifinale insieme all’altro spezzino Andrea Bonomi, già noto nell’ambiente letterario locale per il suo romanzo d’esordio “Anche Robin Hood piange”.
Hanno strappato consensi anche Francesco Terzago, nativo di Verbania ma residente alla Spezia, forse il più “poeta” di tutti i partecipanti, con già all’attivo collaborazioni con ‘Generazione entrante’ e la rivista ‘Nuovi Argomenti’; la milanese Carlotta Bongiorni, autrice di un lirismo essenziale dove la parola è al centro del monologo più della performance artistica, e la piemontese Cecilia De Angelis, che ha declinato con intelligenza e sensibilità il proprio repertorio artistico instaurando una buona empatia con il pubblico.
Un pubblico-giuria, come nel più pieno spirito della competizione, che ha assiepato la Loggia oltre le più logiche aspettative, alternando momenti di grande partecipazione democratica (ben nove giudici “popolari” sono stati chiamati di volta in volta a valutare gli slammers) a religiosi silenzi – impensabili, ad orari così tardi, in un esercizio pubblico – durante la fase di declamazione delle poesie.

Alla fine della serata i “Maestri di Cerimonia” (MCs) Alfonso Pierro e Filippo Lubrano, hanno consegnato al vincitore i premi – in libri, ça va sans dire – messi in palio dalle librerie indipendenti Ricci e Contrappunto, partner dell’iniziativa, e coronato Fabiani rappresentante ufficiale del “Senti che Muscoli SP” alle finali nazionali della LIPS – Lega Italiana Poetry Slam. Un momento, nel suo piccolo, fortemente simbolico: da oggi, il Levante ligure fa il suo ingresso definitivo nella mappa della “Poesia di strada” del nostro Paese.

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