La Spezia - Si discuterà dei temi relativi alla gestione, salvaguardia e valorizzazione e dei beni culturali ecclesiastici nel prossimo incontro del clero diocesano in programma venerdì nel salone “Fanelli” della cattedrale di Cristo Re dopo la Messa del suffragio sacerdotale che il vescovo Luigi Ernesto Paletti celebrerà alle 9 in cripta. L’incontro, a cura dell’ufficio diocesano Arte sacra e beni culturali, prevede infatti un confronto con i funzionari della soprintendenza per la Liguria che operano nel territorio spezzino per la tutela dei beni architettonici, artistici ed archeologici. Sara occasione per mettere a fuoco gli svariati problemi che comporta la tutela dei beni culturali e un utile aggiornamento sulla legislazione vigente. Infatti, il parroco che deve amministrare beni ecclesiastici si trova di fronte ad una serie di incombenze che è bene conoscere al fine di evitare spiacevoli conseguenze anche penali, da cui la necessità di un continuo aggiornamento circa la legislazione civile che si è tenuti ad osservare. Tale legislazione è contenuta nel codice dei beni culturali, il quale prevede la puntuale “verifica di interesse culturale” per tutti gli immobili che, con più di settanta anni di età, siano di pertinenza degli enti ecclesiastici. È questa una delle tante procedure prescritte dalla legge, tanto per fare un esempio. Anche per ciò che concerne la salvaguardia del ricco patrimonio culturale della diocesi, molte sono le difficoltà e poche le risorse per la manutenzione di oltre trecento edifici tra chiese e oratori, e delle numerosissime opere artistiche che l’ufficio diocesano ha catalogato, producendo oltre 22.000 schede. Negli anni sono via via venute meno le risorse per mantenere questo patrimonio e così tante piccole parrocchie, ormai ridotte a pochi abitanti, fanno davvero fatica a tenere al meglio le loro chiese. Saranno presenti – ed è la prima volta che accade in un contesto del genere – i funzionari della soprintendenza genovese Massimo Bartoletti, Neva Chiarenza, Anna Ciurlo e Roberto Leone.