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Cultura e Spettacolo

Danze della Lunigiana al museo Etnografico

Aperte le iscrizioni al corso: un viaggio fra le fisarmoniche di Zeri, la giga, la quadriglia e la pivata. E il pastore Cinzia Angiolini racconterà la sega vecchia di Rossano.

Museo Etnografico, sezione devozione popolare

Partono le iscrizioni al corso per adulti Danze della Lunigiana che si terrà sabato 4 febbraio 2017 dalle 15 alle 19.30 al Museo Etnografico ‘Giovanni Podenzana’ della Spezia. Il corso è promosso dal Museo e curato dall’Associazione Lo stivale che balla. L’associazione Lo stivale che balla si è costituita nel 2010 e ha come obiettivo principale la promozione, diffusione e valorizzazione della danza popolare italiana. Da anni si occupa di documentare i contesti tradizionali ancora vitali, in cui il ballo è patrimonio della collettività, o di ricostruire, attraverso testimoni locali, pratiche coreutiche oggi in disuso.ù

Ha contribuito al progetto editoriale “Viaggio nella danza popolare in Italia”, a cura di N. Nori (Gremese editore).
Organizza corsi di danze tradizionali italiane e del mondo presso associazioni, scuole ecc., offrendo gli strumenti di base ad insegnanti, animatori, operatori sociali che desiderino utilizzare la danza quale risorsa per la socializzazione e per la conoscenza della propria e di altre culture. Numerosi gli incontri con proiezioni e chiacchierate grazie anche al consistente archivio dell’Associazione su temi relativi a momenti calendariali in cui la danza è parte importante del “rito”.

Durante il pomeriggio verranno proposti alcuni balli della Lunigiana. A Zeri, borgo posto nella parte nord occidentale della Lunigiana, al confine con la Val di Vara, la tradizione musicale (si ricordano i suonatori tradizionali Marietto Zugnaschi al violino e Giulio Isso alla fisarmonica, di cui Mauro Manicardi ha per diverso tempo raccolto l’ eredita`) e le danze sono sopravvissute fino a tempi recenti, soprattutto durante il carnevale: la giga o ghiga, la quadriglia e la pivata hanno attraversato il tempo giungendo fino ad oggi. Durante il laboratorio si apprenderanno queste danze e altri balli-gioco. Le proiezioni video, al termine del pomeriggio, permetteranno il paragone con altre danze non piu` praticate (perigordino e ballo del morto), scoprendo le usanze di altre vallate liguri. Il laboratorio ha un costo di 15 euro a persona (più 2 euro di entrata al Museo). La prenotazione è obbligatoria e si può effettuare chiamando la reception in orario di apertura (giovedì 10-12.30; da sabato a domenica 10-12.30 e 16-19) allo 0187727781 oppure scrivendo una mail all’indirizzo museo.etnografico@laspeziacultura.it entro e non oltre le ore 16 di giovedì 2 febbraio 2017.

Programma:
– 15-17.30 laboratorio di danze della Lunigiana condotto da Michele Cavenago e Romana Barbui;
– 17.30-18.30 La sega vecchia a Rossano di Zeri a cura di Cinzia Angiolini;
– 18.30-19.30 suoni tradizionali a cura di Mauro Manicardi.

Cinzia Angiolini è un pastore; è famosa in tutta la Lunigiana per le carni dei suoi agnelli, quelli di Zeri, e per aver fondato insieme ad altre donne il “Consorzio delle giovani donne allevatrici”. È grazie a lei e alla sua determinazione se oggi l’agnello zerasco è un Presidio Slow Food e se esiste un disciplinare per il suo allevamento e per la sua tracciabilità.
La sua è una storia di coraggio e d’amore: tornata dopo anni di lontananza ha deciso di dedicarsi alla cura della sua terra, di abbracciare uno stile di vita fatto di sacrifici, solitudini ma anche di grande simbiosi con la natura e l’animale. Romana Barbui, laureata in antropologia culturale, insegna alla scuola primaria. Formatasi presso la Scuola di Danzamovimento-terapia “Sarabanda” a Milano, tiene periodicamente laboratori di danzaterapia presso diverse scuole primarie e materne, nei centri ricreativi anziani e presso i Centri Diurni Integrati del comune di Milano. Musicista e documentatrice di danze tradizionali. Michele Cavenago, laureato in culture straniere e fisioterapia e diplomato in animazione musicale di base ha maturato esperienza nel settore delle danze, dell’animazione sociale, dell’improvvisazione teatrale e della terapia manuale. Libero ricercatore e documentatore di danze tradizionali.
Mauro Manicardi, inizia a suonare in pubblico nel 1978 e insieme ad altri tre musicisti della Spezia crea Lancelot, una delle prime band italiane di musica irlandese. Dallo scioglimento di Lancelot nel 1996 nasceranno i Tandarandan che suoneranno musica tradizionale di Lunigiana e Val di Vara. La ricerca sul campo svolta da Manicardi nel decennio 1992/2002 costituisce una testimonianza fondamentale sulla musica tradizionale di quella regione, i cui esiti sono i due cd Il corno ed il violino in coproduzione con Eddy Mattei e Dalla Cisa al mare prodotto dall’Istituto Demologico Ligure; seguono Epata (2005) e Adalgisiana (2007) (Tandarandan, folk club ethnosuoni). Nel 2008 esce il libro Alla Traditora con le testimonianze degli anziani musicisti incontrati durante la ricerca. Alla fine degli anni ’90 Mauro inizia anche un’attività da solista ed insegnante di organetto; nel gennaio 2014 esce il suo primo cd solista Passage Diatonique, contenente tutte le sue composizioni originali.

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