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Due incontri con franco cardini

Associazione Mediterraneo festeggia il suo decennale

Oltre 330 iniziative da fine 2008 ad oggi.

associazione mediterraneo Pagano

L’Associazione Culturale Mediterraneo ha compiuto, nel novembre scorso, dieci anni di vita.
Per l’occasione sarà presente alla Spezia, lunedì 21 gennaio, Franco Cardini, storico e saggista, che terrà due conferenze: la prima si terrà alle 10,30 nell’Auditorium del Liceo Scientifico Pacinotti sul tema “La via della seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente”; la seconda si terrà alle 17 nella Sala della Provincia sul tema “Il Mediterraneo oggi”. “Il mondo sta cambiando, oggi il futuro si costruisce sempre di più in Oriente e in Africa -afferma il Presidente Giorgio Pagano-, il nuovo è altrove, sia dal punto di vista geopolitico che culturale, e va capito. Cardini è un grande uomo di cultura, e può aiutarci a farlo”.

Dal novembre 2008 a oggi l’Associazione ha organizzato, autonomamente o in collaborazione con altri, 331 iniziative, a cui hanno partecipato oltre 30.000 cittadini, tra cui molti giovani. “Abbiamo dato vita -afferma Pagano- a una fitta rete di collaborazioni con molte istituzioni, scuole e associazioni, diventando un punto di riferimento, aperto e plurale, della discussione pubblica in città e in provincia e della riflessione critica sui grandi problemi del nostro tempo”. L’Associazione ha scelto da subito alcuni filoni di attività: la crisi economica e sociale, la crisi climatica, la scuola e la cultura, l’Europa, il Mediterraneo e l’Africa, le migrazioni e il dialogo tra popoli, culture e religioni.
“Rispetto a dieci anni fa molto è cambiato -conclude Pagano-, conduciamo una vita più individualistica. Tuttavia i nostri destini di cittadini sono uniti. Dobbiamo riconoscere le molle individuali ma anche dare un senso ai percorsi di vita rendendoli convergenti su obbiettivi che riguardino l’intera società per renderla più giusta. Le democrazie senza democratici non durano. Servono cittadini democratici, solidali, con un forte senso civico e la voglia di partecipare. La cultura critica serve a questo: a essere non individui ma cittadini. Noi, nel nostro piccolo, continueremo a fare la nostra parte”.

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