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Cronaca

Virus H1N1, due uomini ricoverati al Sant’Andrea

Febbre molto alta e problemi respiratori.

L'ospedale Sant'Andrea di notte

Sono in condizioni “estremamente severe”, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, i due uomini residenti nello Spezzino ricoverati all’ospedale Sant’Andrea della Spezia, vittime del virus H1N1. I due, di mezza età, sono stati aggrediti in modo particolarmente tenace dalla forma virale. I casi sono stati gestiti secondo tutti i crismi dal direttore sanitario dell’azienda sanitaria spezzina, dottoressa Antonietta Banchero, che ha provveduto ha comunicare il fatto all’Istituto superiore di sanità.

I due ricoverati, come riporta l’Ansa, non hanno effettuato spostamenti e viaggi all’estero negli ultimi tempi. Di fatto, scrive l’agenzia, i sintomi dei due uomini sono in linea con quelli della normale influenza, ma si sono manifestati in maniera decisamente acuta, con febbre molto alta e problemi respiratori. I due pazienti sono trattati con una terapia a base di antibiotici e antivirali. Come riferito dalla dottoressa Stefania Artioli, direttore della struttura complessa Malattie infettive, questi due casi decisamente seri rientrano in quello che è normale attendersi nell’ambito dell’ondata influenzale. Un’offensiva virale che sta mettendo a dura prova la Liguria, con dimensioni da pandemia: 15 liguri su mille sono a letto col termometro in bocca.

“Dai dati nazionali risulta più che evidente che la Liguria è una delle regioni più colpite dall’epidemia influenzale: 15 casi ogni 1000 abitanti sono quasi numeri da pandemia”. Così l’assessore alla salute e vicepresidente della Regione Liguria Sonia Viale al termine del punto stampa di oggi nell’unità di crisi trasparente allestita nella sede del 112 al San Martino. “L’aumento di accessi dei giorni scorsi – ha spiegato – sono di codici bianchi e verdi, mentre gialli e rossi sono stazionari: l’aumento è riconducibile direttamente all’epidemia influenzale, che ha anticipato il picco anche rispetto all’anticipo registrato l’anno scorso. Il sistema ha retto bene a un colpo davvero forte, ha risposto egregiamente a un evento straordinario. Oggi gli accessi sono calati rispetto ai giorni scorsi, ma questo non deve farci abbassare la guardia: dopo l’influenza aumenta il rischio di polmonite, siamo attrezzati per rispondere nel miglior modo possibile grazie anche all’ottima collaborazione con i medici del territorio che in questi giorni hanno visitato migliaia di pazienti, anche a domicilio, dando disponibilità per la guardia medica negli ospedali dell’area metropolitana genovese. Abbiamo potenziato il sistema delle dimissioni protette andando anche ad assumerci il costo sociale dei collocamenti nelle residenze sanitarie. Abbiamo aumentato i posti di unità di crisi nei vari ospedali e abbiamo potenziato gli ambulatori accanto ai pronto soccorso. Stiamo inoltre posticipando alcuni interventi programmati, quelli non gravi, per tenere i posti letto necessari per non intasare i pronto soccorso ma consentire una rotazione delle persone”.

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