La Spezia - "La scomparsa del professore Carlo Lupi rappresenta una forte perdita per la nostra città. È stato un riferimento per il mondo cattolico, culturale e sociale. Competenza, conoscenza e umanità sono tratti indelebili di un grande persona della nostra comunità che non dimenticheremo mai". Antonio Carro, segretario generale provinciale della Cisl della Spezia ricorda così li professore Lupi, guida dell’Istituto di Scienze Religiose della Spezia e già docente all’Università di Genova. "Innumerevoli sono gli esempi e i ricordi che sottolineano la sua profonda conoscenza del mondo sociale, culturale e del lavoro. Mi viene in mente un incontro avuto a TeleliguriaSud durante un dibattito dedicato a quei temi così importanti nel gennaio 2018 durante la trasmissione di approfondimento “Il Salotto del Signor Rossi”. Non posso non ricordare l’estrema competenza, umanità, precisione e delicatezza con cui Lupi affrontava sempre ogni argomento", conclude Carro.
Anche Luigi Merlo porta un ricordo: "La scomparsa del Professor Carlo Lupi è una enorme perdita non solo per le comunità spezzina e genovese ma anche per l’intero mondo cattolico italiano. Carlo è stato per noi, per i suoi “ragazzi”, molto dei quali divenuti sacerdoti , un grandissimo maestro, un punto di riferimento costante. Uomo coltissimo, attento ai cambiamenti, dotato di una visione moderna della società. Carlo è stato un perfetto interprete della dottrina sociale della Chiesa ed è’ riuscito a trasmettere valori e passione con una semplicità disarmante. Abbiamo avuto il privilegio di crescere arricchiti dalla sua formazione anche politica attraverso il Centro studi giovanile, il suo Cenacolo e le settimane Rosminiane. Ha dedicato tutta la vita agli altri , attraverso l’ascolto e la presenza costante nei confronti di chi avesse bisogno. Con lui ho condiviso anche il lungo e tenace impegno per salvare e far crescere la televisione diocesana Tele Liguria Sud, un traguardo che abbiamo faticosamente raggiunto e che lo aveva reso particolarmente felice. Durante il mio lavoro a Genova, ho trovato ovunque: nei luoghi di lavoro, nel sindacato e naturalmente nelle Chiesa, le tracce del suo impegno come docente universitario presso la Facoltà di Magistero, come Responsabile della Fondazione Scienze Sociali e come guida e supporto di intere generazioni di studenti universitari . Carlo era una di quelle rarissime persone che senza apparire, senza urlare, senza prevaricare, nel silenzio del suo piccolo ufficio aperto a tutti, riusciva ad incontrare il mondo nei volti e nella sofferenza delle persone. Tanti volti, tante persone che sono riusciti a trovare in lui parole di conforto per fare scelte importanti nella vita e per affrontare le difficoltà. Gli devo, gli dobbiamo un grazie".