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Un montagna di plastica

Sacchetti contraffatti pronti a inquinare il Natale

Oltre 6 milioni di shopping bag nascosti in due container in arrivo dall'Arabia Saudita in arrivo al porto. Stampato sopra c'era uno "smiley" contraffatto ed erano oltretutto non biodegradabili.

Gli "smiley" contraffatti scoperti al porto

Sei milioni e mezzo di sacchetti di plastica pronti a invadere la corsa allo shopping in Europa e negli Stati Uniti. E pronti subito dopo a rimanere come rifiuto non biodegradabile sulla coscienza di tutto il pianeta. Non solo pericolosi per l’ambiente, ma anche riportanti marchi contraffatti, in particolare la faccina sorridente gialla conosciuta come smiley dal nome dell’azienda belga che detiene i diritti sulla famosa icona. La scoperta è stata fatta al porto nel corso di un’articolata operazione condotta dalla Guardia di Finanza della Spezia congiuntamente alla Agenzia delle Dogane.

Il risultato nasce dalla costante attività di analisi, monitoraggio e controllo dei container provenienti dal Medio Oriente e, in questo caso, l’attenzione dei finanzieri del gruppo della Spezia si è incentrata su alcune aziende distributrici di materiale plastico che, già in passato, sono risultate coinvolte in analoghi traffici illeciti. Grazie a due differenti interventi nel corso del mese di novembre, sono stati selezionati e sottoposti a controllo due containers, provenienti dall’Arabia Saudita: all’interno sono stati rinvenuti, racchiusi in oltre 18mila cartoni. Esattamete erano 6.419.389 i sacchetti di plastica riportanti, su entrambi i lati, la famosissima icona raffigurante un volto sorridente stilizzato di colore giallo, caratterizzato dall’assenza di naso e orecchie.

I finanzieri e funzionari dell’Agenzia delle Dogane hanno fermato i containers ed eseguito ulteriori approfondimenti, richiedendo alla casa proprietaria del marchio – la The Smiley Company S.P.R.L. con sede in Belgio – di riconoscere l’autenticità del simbolo apposto sui sacchetti. Al termine degli accertamenti, è emerso che i sacchetti non solo presentavano un marchio contraffatto (difficilmente distinguibile dal consumatore), ma erano prodotti, a differenza degli originali, con materiali non biodegradabili, disattendendo le normative nazionali ed europee che impongono standard qualitativi rivolti a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

I sacchetti erano destinati prevalentemente al mercato statunitense ove il logo “Smiley” è particolarmente conosciuto ed apprezzato, mentre parte degli stessi sarebbe stata reindirizzata in Europa ed in Italia. L’operazione “Smiley” è significativa di un approccio di vasta portata attuato dalla Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione dei marchi ed ai prodotti insicuri: il dispositivo provinciale posto in essere in materia prevede da un lato il monitoraggio dei fenomeni di distribuzione e vendita a livello locale dei prodotti di specie, dall’altro la conduzione di investigazioni sui traffici illeciti nazionali ed internazionali, che interessano sovente anche punti di passaggio obbligati, come i porti.

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