LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Cronaca

Le prime parole di monsignor Palletti da vescovo della Spezia

Il vescovo Luigi Palletti in cattedrale

“Guardo la mia nuova famiglia. E’ davvero grande. Ora guidarla tutta sarà un problema…”. Sono state queste le parole conclusive della celebrazione eucaristica con cui il nuovo vescovo monsignor Luigi Palletti ha fatto il suo ingresso in diocesi. Una folla davvero traboccante ha assiepato la cattedrale, con molti sacerdoti e fedeli da Genova, città di origine di Palletti. La folla si è stretta attorno al pastore con caloroso affetto, in una celebrazione intensa e partecipata.
Palletti ha indicato alla sua nuova diocesi l’importanza dell’ “essere vigili, di sapersi accorgere di Dio che viene incontro”. L’attesa e la memoria del Natale aiutano in questo. “Sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo, ha promesso Gesù. E l’incontro, anche se velato, mediato dalla fede, è possibile, anche oggi: nell’ascolto della parola di Dio, nella preghiera, nella liturgia della Chiesa, nella carità operosa. I doni di Dio sono sempre gratuiti e personali, non privati e magici. Ma richiedono il coinvolgimento personale, quel ‘se vuoi’ che Gesù premette. La fede – continua Palletti – ci dona verità salvifiche che non possono essere disattese. Dobbiamo conoscere, ascoltare Cristo. Solo così conosciamo la verità e la verità ci farà liberi. Bisogna dedicare tempo e attenzione alla Scrittura, nel solco del magistero della Chiesa, come chiede il Concilio Vaticano Secondo”. “Nella mia nuova diocesi, per me e per voi, chiedo che ogni giorno cresca quel dono per cui Gesù ha rivolto al Padre la preghiera, quell’amarsi gli uni gli altri che è segno distintivo dei suoi discepoli”. Palletti si è detto contento che il suo arrivo a Spezia sia stato preceduto dalla preghiera, tra cui quella di trenta monasteri di clausura, come ha ricordato nell’indirizzo di saluto mons. Giorgio Rebecchi, l’amministratore diocesano che ha guidato la diocesi in attesa del nuovo vescovo. Palletti ha ringraziato e chiesto agli spezzini di continuare a pregare. Il vescovo ha ricordato il predecessore, Francesco Moraglia, ora patriarca della prestigiosa diocesi di Venezia, il cardinale Bertone, che lo ha ordinato vescovo nel 2005, e il cardinale Bagnasco “da cui sia come arcivescovo sia come presidente della Cei ho imparato tanto, che spero di condividere con voi”, infine “i due genitori che dal cielo ci guardano”. In precedenza, c’era stato il saluto delle autorità militari e civili. Il sindaco della Spezia, Massimo Federici, ha detto che nella crisi, Spezia “ha saputo darsi un progetto forte ed è riuscita ad alzare argini di fronte alla minaccia dell’egoismo e del cinismo”. Federici ha concluso affermando l’importanza del dialogo con la comunità cattolica. Il vescovo si è detto sicuro che i valori delle persone sapranno emergere, permettendo di affrontare le difficoltà. Ha assicurato il “calore umano” e auspicato “un dialogo nel rispetto delle proprie competenze e finalizzato sempre al vero bene comune”.

Più informazioni