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Cronaca

Interrogato l’amico di Colabrese. Nuovi esami sul cadavere

A breve un nuovo sopralluogo nel bosco. L'amico del giovane è stato interrogato. A suo carico è stato aperto un nuovo fascicolo per detenzione ai fini di spaccio. Al momento la questione esula dal ritrovamento del cadavere.

Giuseppe Colabrese

Entro Natale potrebbero arrivare le prime conferme sulle cause e le circostanze della morte di Giuseppe Colabrese, il 27enne di Sulmona ritrovato privo di vita nel bosco di Canarbino. Infatti a due mesi dall’incarico assunto potrà essere emesso il referto conclusivo, da parte del medico legale, ma che potrebbe essere soggetto ad una proroga.
Questa settimana verrà fatto un nuovo sopralluogo nella speranza che vengano trovati altri frammenti ossei, inoltre il lavoro dell’entomologa permetterà di restringere l’epoca del decesso.
Se venissero rinvenuti ulteriori frammenti si potrebbe confermare un’idea sul il tipo di lesione che il giovane si è provocato, ma al momento nessuno si sbilancia e viene mantenuto il massimo riserbo.
L’autopsia, condotta dalla dottoressa Susanna Gamba, prosegue e a giorni verrà fatto anche un esame tossicologico sul corpo per stabilire se il giovane fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Mentre gli esami autoptici e le indagini proseguono, a cura del Nucleo investigativo dei carabinieri del Comando provinciale della Spezia, gli inquirenti hanno interrogato l’amico di Giuseppe.
Sin dal ritrovamento del corpo del 27enne gli investigatori hanno lavorato alacremente per capire cosa lo abbia spinto a raggiungere la Val di Magra e soprattutto se in provincia avesse legato con altre persone, che potrebbero contribuire a dare una svolta alle indagini.
Nel corso dell’interrogatorio è emerso un altro dettaglio, che da come hanno specificato gli investigatori, è al momento slegato alle vicende della morte di Colabrese.
Il 24enne amico del giovane sulmonese è stato indagato dai carabinieri per spaccio di stupefacenti a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate nel corso dell’interrogatorio, dimostrando la massima collaborazione.
E’ in fase di ricostruzione la rete dei contatti e legami che Colabrese potrebbe aver stretto alla Spezia e cosa l’abbia spinto a percorrere quel sentiero che lo ha portato ad essere ritrovato, privo di vita, due mesi dopo la sua scomparsa.

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