Come l’araba fenice il loro sodalizio criminoso è risorto, questa volta coinvolgendo anche tre italiani che gli facilitavano gli spostamenti per i colpi e l’introduzione della refurtiva nel canale della ricettazione tramite dei “compro oro” della città. Ma all’alba di ieri mattina la banda italo-albanese è stata smantellata con l’arresto di 12 persone e la denuncia di altre 16. Si tratta della seconda fase investigativa di “No Limits” condotta dalla Polizia di Stato.
Questa nuova fase di indagine prende il nome di “No Limits 2”, condotta dalla Squadra mobile coadiuvata dal dottor Girolamo Ascione, si arricchisce di ulteriori dettagli che mettono la parola “fine” per la raffica di furti messi a segno nelle abitazioni di decine di famiglie spezzine. Il nome dell’operazione deriva dalla caparbietà e l’avidità che questo gruppo di ladri acrobati e ricettatori dimostravano nella progettazione dei furti da portare a termine.
Per loro, non c’erano appartamenti o villette che non si potessero svaligiare. Ad avvalorare questa ipotesi, sono state le intercettazioni nel quale un 25enne veniva descritto meglio di “un gatto che si allunga e può arrivare ovunque”.
Ed era proprio questa la particolare abilità che avevano questi soggetti: potevano arrampicarsi alle canalette dei palazzi e delle ville prese di mira, dimostrando di essere capaci di arrivare fino al quarto piano.
La Squadra mobile nei mesi scorsi, riuscendo a fermare 9 persone e sequestrato refurtiva e automobili, aveva letteralmente “lasciato a piedi” una parte della banda, arrivata a mettere a segno altri colpi senza l’ausilio di vetture nel quartiere di Fabiano, luogo dove talaltro avevano la base dove si rifugiavano qualunque cosa succedesse. Chi era rimasto libero non si è fermato ed è qui che sono entrati in gioco gli italiani: tre uomini dai tra i 20 e i 52 anni.
I tre italiani si occupavano di accompagnare i ladri nelle abitazioni da svuotare e, una volta portato a termine il compito, procedevano con la seconda fase del piano: piazzare la merce dai ricettatori e da alcuni compro oro “compiacenti”, nei quartieri del Canaletto e dell’Umbertino, che falsificavano registri e intestavano a clienti ignari delle transazioni. Il sodalizio criminoso fruttava talmente bene che, in più di un’occasione, gli italiani coinvolti avrebbero mostrato la chiara intenzione di mettersi in proprio.
La merce da ricettare non rimaneva solo nella provincia della Spezia, infatti arrivava fino in Toscana. Nell’operazione “No Limits 2” hanno partecipato anche la Polizia di Prato e Pistoia. Ed è stata la Mobile di Pistoia a scoprire un altro dettaglio: la banda aveva bisogno di armi. Proprio per questo motivo nella città toscana era stato messo a segno un furto in un’armeria, dalla quale erano sparite 12 pistole, tutte recuperate.
“No Limits”e “No Limits 2” hanno assicurato alla giustizia, in totale, 21 persone e hanno portato alla denuncia di altre 25. Sarebbero almeno 30 i colpi messi a segno dalla prima banda e altri 10 dalla seconda. Gli ultimi 12 ordini di arresto, tutti eseguiti, sono stati emessi dal gip Perazzo su richiesta del pm Monteverde come disposto dalla Procura della Spezia.
La refurtiva ammonta a decine di migliaia di euro e comprende: gioielli, orologi personalizzati, televisori. Tutti materiali che la cittadinanza potrà visionare negli uffici della Questura che ha messo a disposizione i propri locali per permettere il riconoscimento, al quale si potrà accedere chiamando gli uffici e portando con se la documentazione del furto subito.