La Spezia - Probabilmente alticcio, di certo poco lucido. Alle 4 di mattina su un marciapiede di Via Zara, così lo ha trovato una pattuglia delle volanti. Aveva appena litigato con la sua compagna e stava "sbollendo" al freddo di una notte invernale. Lui è tunisino di 35 anni, che gli agenti scopriranno essere irregolare sul territorio nazionale e già ben conosciuto agli uffici. Alla vista delle divise ha un atteggiamento particolarmente aggressivo e poco collaborativo, tanto che deve intervenire anche personale medico per trasportarlo al pronto soccorso.
Lungo il marciapiede, nella disponibilità dell'uomo, viene ritrovato un borsone con dentro alcune paia di scarpe con il logo di note marche, un telefono cellulare e altri suppellettili di dubbia provenienza.
Sentita la convivente del cittadino tunisino, un’italiana di 36 anni, che poco prima aveva chiesto l'intervento delle pattuglie a causa di una lite verbale. Lei collabora con la Polizia e consegna inoltre agli agenti altro materiale: un altro paio di scarpe di marca, una power-bank, un carica batteria per smartphone e un paio di infradito. Tutti oggetti che il compagno vrebbe portato quella stessa notte presso il suo domicilio.
Dall’analisi del telefono cellulare trovato nel borsone, gli operatori a quel punto sono riusciti a risalire al legittimo proprietario dello stesso, uno spezzino di 60 anni che, avvedutosi del fatto che quella stessa notte ignoti si erano introdotti nella sua proprietà, si era presentato presso gli uffici della Questura per presentare formale denuncia. Al termine degli accertamenti di rito lo straniero, oltre ad essere indagato per ricettazione, è stato accompagnato presso il centro di permanenza per i rimpatri di Torino, dove sarà trattenuto fino alla definitiva espulsione dal territorio nazionale.