La Spezia - Due scazzottate in un giorno in Via Torino hanno creato malcontento tra i residenti che hanno collegato i fatti a Mensa 2000. Gli episodi in questione, avvenuti in prossimità della struttura ma lontano dagli orari del servizio, risalgono alla mattina e al pomeriggio di ieri quando la Polizia è intervenuta per sedare gli animi tra due persone. In merito al secondo, avvenuto intorno alle 16.30 quindi lontano dalla distribuzione della cena, i poliziotti sono intervenuti notando che una delle persone coinvolte perdeva sangue dal naso a seguito di una colluttazione per la quale, visto che si tratta di lievi lesioni, si può procedere solamente con una querela di parte.
Le persone coinvolte sono senza fissa dimora e, come detto, entrambi gli episodi hanno fatto risentire i residenti che in una lettera indirizzata a CDS sostengono di non aver avuto incontri oppure contatti con i gestori della mensa che collaborano con Caritas ma che sono indipendenti dalla stessa. Sempre nella missiva un lettore ha aggiunto i problemi di convivenza, che si vengono a creare in questi contesti, lamentando alcuni calci nei confronti delle auto parcheggiate.
Il direttore di Mensa 2000, Andrea Menichinelli, contattato da CDS riepiloga gli eventi e lancia un appello: "Siamo stati informati di quanto accaduto ieri pomeriggio - spiega - . L'episodio è avvenuto in un orario lontano dal servizio. Non ci nascondiamo e tantomeno neghiamo che possono presentarsi dei problemi di convivenza con il quartiere che qualche volta si sono presentati. In questi anni ci hanno anche invitato ad andarcene".
"Le persone che sosteniamo - prosegue - vivono in grande difficoltà e talvolta anche noi operatori abbiamo vissuto momenti critici. Viste le condizioni di disagio nelle quali vivono non necessitano solo di un pasto caldo. Siamo tutti volontari e ci impegniamo al massimo per poter fronteggiare le criticità".
L'appello. 500 pasti forniti in una settimana. Mensa 2000 riceve ogni sera, aprendo alle 18.30, 80 persone. Trenta si siedono all'interno della struttura e le altre ricevono un pasto caldo, in un sacchetto, che possono consumare in altri luoghi e nella propria abitazione per chi può.
Con gli anni della crisi sono molti gli italiani che si rivolgono alla struttura e si arrivano a distribuire all'incirca 500 pasti.
"Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità e crediamo fortemente in quello che facciamo è la nostra missione aiutare gli altri - conclude Menichinelli - . Sappiamo quali sono i limiti della nostra e delle altre realtà. Negli anni abbiamo sempre ricevuto i cittadini che ci hanno fatto delle domande. Le nostre porte sono sempre aperte al confronto costruttivo".