La Spezia - Il personale del Centro Operativo di Genova della Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di sequestro preventivo di beni emessa dal Tribunale di Piacenza, nell’ambito dell’operazione denominata “Grecale Ligure”. L’odierno provvedimento ha riguardato le quote di una società, con sede a Prato, che gestiva una nota casa di riposo, per un valore di oltre 10 milioni di euro. Nel medesimo contesto investigativo, il decorso 25 novembre, la Polizia romena, a seguito di attivazione della D.I.A., ha tratto in arresto un romeno di 39 anni, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Piacenza in data 6 ottobre 2016 e dal successivo mandato di
arresto europeo, quale partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
In passato, la citata articolazione genovese aveva già eseguito, nel corso della predetta operazione, numerosi sequestri preventivi di società e beni aziendali, conti correnti, fabbricati, beni immobili e mobili registrati, tutti illecitamente accumulati e riconducibili alla disponibilità degli indagati, situati nelle province della Spezia, Massa Carrara, Milano, Piacenza, Prato, Lodi e Siena per un valore stimato di oltre 150 milioni di euro. Secondo la Dia, il sodalizio criminale agiva per lo svuotamento patrimoniale delle società in stato di insolvenza, trasferendo nel contempo i beni aziendali in aziende di nuova costituzione le cui quote erano intestate a soggetti di fiducia. Le società insolventi venivano trasferite in Bulgaria e Romania per impedire, così, la dichiarazione di fallimento in Italia ed il conseguente esercizio dell’azione penale per il reato di bancarotta fraudolenta.