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Aveva 74 anni

Addio al pittore Renzo Borella, il ricordo commosso di Paolo Asti

Renzo Borella

Questa mattina ci ha lasciati Renzo Borella. L’artista era nato nella nostra città nel 1948, dopo il diploma all’Accademia d’ Arte di Carrara si era dedicato agli studi di architettura. L’attrazione subita dall’arte contemporanea, complice anche l’incontro con Harry Moore a Forte dei Marmi, fu forte al punto da impedirgli di proseguire gli studi e dedicarsi anima e corpo alla sua vena creativa. Da Brera comincia il progetto Coop ’77 creando così la prima cooperativa di artisti in Italia. Da quel momento in poi le opportunità espositive cominciarono a moltiplicarsi e, proprio in una di queste, alla galleria Pleadi della Spezia, dove aveva fatto ritorno nei primi anni ’80, ebbi modo di incontrarlo e conoscere il suo lavoro. In lui, un giovane come me, non solo trovava l’aurea dell’artista, che dall’astrazione passa al concettuale, ma anche quella legata all’amore della musica jazz, scoprendolo, non solo tra i fondatori del Festival Internazionale del Jazz ma, insieme ad altri artisti, tra coloro che ne realizzarono il manifesto scenografico pittorico, che credo ormai andato perduto. Sul finire degli anni ’80 fu tra i fondatori dell’Arcimboldo alternando il lavoro di docente con l’attività di produzione e organizzazione artistica, confluita poi in quella dell’ Officina delle Botteghe d’Arte. Quando ho saputo che la sua morte è avvenuta a causa di una malattia polmonare che lo affliggeva da tempo di grandi sofferenze, mi è tornata la sua immagine con la sigaretta tra le mani al bar Peola, negli anni che oggi amaramente scopriamo di essere in un altro secolo, quello in cui via Chiodo era il salotto buono della città, in quello che era il punto di ritrovo di intellettuali e liberi pensatori e battutisti che lo avevano eletto a una sorta di Bar Giamaica spezzino. Quando nel luglio del 2017 assunsi la delega di assessore del comune della Spezia, trovai bello e pronto il suo “Nuvolario” alla Palazzina delle Arti e Impluvia alla Galleria Quintino Sella in via Prione curata da Marco Condotti che, per il grande successo di pubblico, ebbi modo di prolungare oltre la data di chiusura prevista. Conservo il catalogo insieme al suo sorriso all’inaugurazione della mostra, il sorriso di un artista che ancora una volta aveva trovato nella sua città natale lo spazio adeguato per portare agli occhi dei propri concittadini la sua visione del mondo. Una visione che come lui stesso aveva raccontato, tendeva a superare le recinzioni, le barriere fisiche e in cui la crepa dei lavori precedenti era diventata piega, adattando così la forma al corso che la vita impone anche agli artisti. Ma le nuvole altro non sono che una forma d’acqua, quella di Impluvia appunto, sotto forma di vapore, a dimostrazione di come tutto si trasforma ma nulla si distrugge regalandoci all’eternità di cui gli artisti hanno fin dal principio la consapevolezza.

Paolo Asti presidente Startè ex assessore alla cultura del comune della Spezia

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