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Ben 68 roghi boschivi in 12 mesi

"Un incendio su quattro è di origine dolosa"

Il 2017 dei Carabinieri forestali raccontato in numeri: condotti oltre 3.800 accertamenti con più di 56mila euro di sanzioni. Il comparto più colpito è quello dell'agroalimentare.

Carabinieri Forestali

Nuove competenze e tempo di bilanci per i Carabinieri forestali. Il primo anno di attività per 32 membri dell’ex Corpo forestale dello Stato si focalizza sui furti di specie vegetali, gli incendi e gli abbandoni di rifiuti e la sicurezza nell’agroalimentare. In materia di incendi la lotta è sempre più dura. Le condizioni climatiche e il cambio di passo nelle attività di prevenzione non hanno certamente aiutato chi il fuoco lo combatte sul serio.
Il bilancio delle attività nel complesso è positivo e a sottolinearlo è il tenente colonnello Pier Luca Dominichini. “Ironia della sorte – ha detto in conferenza stampa – nonostante le nostre unità siano diminuite del 10 per cento siamo riusciti ad essere ancor più operativi. Anche se per gli incendi boschivi lavoriamo solo da un punto di vista investigativo abbiamo in generale incrementato del 5 per cento le nostre attività e il riconoscimento ci è arrivato anche dal Generale Antonio Ricciardi che ha notato questo concentramento delle forze”.

Dal punto di vista operativo nel corso del 2017 sono stati condotti 3.823 accertamenti e 1.345 persone controllate. In totale sono stati contestati 56.345 euro di multe in diversi settori, la più alte sono state nel settore agroalimentare per un totale di 30mila euro la sanzione più “salata” è stata comminata in Val di Magra nel settore della produzione del basilico: “Anche se la certificazione era dop – ha sottolineato Domenichini – a seguito delle nostre indagini abbiamo accertato che in realtà non era conforme. La sanzione in questo caso è stata di 21mila euro. Gli illeciti penali sono stati 98 e le persone denunciate 53, i sequestri 14 e le perquisizioni 4.

Altissimo il numero degli incendi in provincia. Nel 2017 se ne sono contati 68 boschivi con 356 ettari andati in fumo. Il più devastante è stato quello di Bonassola che durò all’incirca 20 giorni. Dal punto di vista investigativo sono stati individuati i responsabili di incendio boschivo in 5 casi; trattasi sempre di incendi boschivi colposi.
Come attività preventiva sono stati organizzati servizi congiunti con la componente territoriale.
Si registrano inoltre 8 incendi di vegetazione ma non boschivi, per uno dei quali è stato individuato il responsabile. In merito il tenente colonnello Domenichini ha sottolineato: “Almeno un quarto degli incendi è di matrice dolosa, senza tener conto che l’origine di una parte di essi è difficile da identificare. Una percentuale, minima, è naturale oppure accidentale”.

Le analisi di settore, il report completo dei carabinieri forestali

Tutela del territorio. È continuata anche nel 2017 l’attività di contrasto alle discariche di materiali inerti mascherate come riempimenti. Tale azione nasce quasi sempre da un progetto di recupero ambientale riguardante cave o depressioni naturali dove si prevede il riempimento con materiali inerti. Grazie ad alchimie interpretative sulla classificazione urbanistica del sito, che viene ricondotta a commerciale o industriale, vengono di fatto utilizzati inerti riciclati classificati in colonna B ai sensi della tabella 1 allegato V alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 che contengono inquinanti in quantità ben superiore ai normali livelli di fondo dei siti naturali e per questo sono consentiti solo per riempimenti effettuati in aree già a destinazione commerciale o industriale.
Inoltre anche dove non sono possibili forzate interpretazioni della destinazione urbanistica, spesso si assiste comunque al conferimento di aggregati riciclati in colonna B con esplicita violazione delle prescrizioni autorizzative.
A tal proposito sono stati effettuati 2 interventi.
Giugno 2017: in comune di Follo in località Vicchieda si accertavano lavori di predisposizione di un cantiere finalizzato ad eseguire un riempimento di circa 140.000 metri cubi di inerti riciclati in colonna B in una valle allo stato naturale poiché mai interessata in passato da alcuna opera.
I carabinieri forestali sono riusciti a interrompere i lavori nelle primissime fasi di predisposizione del cantiere evitando quindi che si verificassero concreti danni ambientali (che una volta perpetrati, difficilmente sono mitigati poiché ciò dipende dall’efficacia della successiva azione amministrativa). Ciò è stato possibile grazie ad un attento esame della documentazione che ha evidenziato come il titolo autorizzativo, oltre che presentare delle illegittimità, fosse anche temporalmente scaduto.
I lavori sono stati contestualmente sospesi dal Comune di Follo e il responsabile della Società è stato denunciato per opere eseguite senza titolo (art. 44 c.1 lett. b. DPR 380/2001).
A giugno sempre nel Comune di Follo a Molini di Sotto, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, i forestali accertavano il conferimento di inerti riciclati a scopo di livellamento. Dette opere erano eseguite senza titolo autorizzativo, peraltro su terreni di proprietà demaniale. Il responsabile dell’impresa è stato denunciato per esecuzione di opere prive di titolo su aree con vincolo paesaggistico di insieme (art. 44 c.1 lett. b. DPR 380/2001 e art. 181 c.1-bis del D.Lgs. 42/2004), per discarica non autorizzata (art. 256 c.3 del D.Lgs. 152/2006) e per occupazione abusiva aree demaniali (artt. 633 e 639 bis CP).

Edilizia. Risulta sempre presente il fenomeno degli abusi edilizi perpetrati in aree di particolare pregio “vista mare” e legati soprattutto all’impropria ristrutturazione di manufatti rurali preesistenti.
In particolare si evidenzia che nell’ottobre 2017 in Comune di Portovenere, Loc. Le Grazie, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico di notevole interesse (DM 3 agosto 1959), sono state individuate opere eseguire senza titolo che consistevano in varie volumetrie e una strada lunga 150 m. Il proprietario è stata denunciato per esecuzione di opere prive di titolo in aree con vincolo paesaggistico di notevole interesse (art. 44 c.1 lett. b. DPR 380/2001 e art. 181 c.1bis del D.Lgs. 42/2004).

Polizia fluviale. Nel febbraio 2017 è stato concretizzato un altro intervento in materia edile con riflessi di polizia fluviale in comune di Sarzana congiuntamente con la componente territoriale dell’Arma e con la Polizia Provinciale presso una attività commerciale di veicoli usati. Si è riscontrata la realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo edilizio atte al ricovero dei veicoli e poste in un’area ricadente nella zona di riassetto fluviale soggetta a possibili esondazioni dove non è consentita la realizzazione di strutture. Sono stati denunciati 5 soggetti responsabili a vario titolo dei reati di opere prive di titolo eseguite in area di riassetto fluviale (art. 44 c.1 lett. b. DPR 380/2001 e artt. 93 e 96 lett. f. RD 523/1904).
Nello stesso contesto sono state evidenziate violazioni in materia di rifiuti e di occupazione di aree demaniali per le quali si rimanda all’apposito paragrafo.

Utilizzazioni forestali Sono stati effettuati n°123 controlli sulle utilizzazioni forestali. Complessivamente sono state elevate 34 sanzioni amministrative e 26 persone sono state sanzionate per violazioni alla Legge Forestale Regionale per un totale di € 2.891.60.
I dati riepilogativi complessivi nell’ambito della tutela del territorio sono i seguenti:
n° controlli effettuati: 2.070
Importo illeciti amministrativi contestati: € 2.891,60
n° illeciti penali rilevati: 8

Tutela della fauna. In materia di polizia veterinaria si evidenziano 2 controlli effettuati congiuntamente con i veterinari della Asl 5 della Spezia.
A luglio presso un allevamento di cani in comune di Vezzano Ligure sono state riscontrate varie violazioni penali, pertanto il responsabile dell’allevamento ed un medico veterinario sono stati denunciati per falso ideologico (art. 488 CP) e abusivo esercizio della professione (art. 348 CP). È stata inoltre elevata sanzione amministrativa di € 5176,67 per violazioni al codice dei farmaci veterinari (art. 80 D.lgs. 193/2006).
A maggio presso una proprietà privata in comune di Sarzana sono state riscontrate violazioni amministrative nella tenuta di un cavallo Pony e nella detenzione di rifiuti. Al proprietario sono stati elevate sanzioni amministrative per € 2560.76.
In materia venatoria si evidenziano i seguenti due interventi a ottobre a Sarzana è stato individuato un cacciatore intento all’uso di richiami acustici meccanici. Il soggetto è stato denunciato per caccia con uso di mezzi non consentiti (art.21 c.1 lett r. e art. 30 c.1 lett h. L.157/1992). I richiami meccanici ed il fucile sono stati sequestrati.
A dicembre ad Arcola è stato individuato un bracconiere intento a cacciare all’interno del Parco Regionale di Montermarcello Magra. L’uomo è stato denunciato per caccia in aree protette (art.21 c.1 lett b. e art. 30 c.1 lett d. L.157/1992) e per uccisione di animali con crudeltà (art. 544 CP).
Tutela della flora, la curiosità. I furti di piante protette
In tutta la Liguria (ma il fenomeno si estende fino alla Toscana) si registrano vari episodi di furti di specie vegetali sia nei boschi sia in giardini privati e pubblici.
Il verde prelevato abusivamente viene trasportato nel ponente ligure per essere lavorato e confezionato dopo di che viene venduto per scopi ornamentali.
In provincia della Spezia sono stati effettuati 3 interventi. A febbraio 2017: effettuati 2 interventi in comune di Carro e Deiva Marina per effetto dei quali sono stati sequestrati amministrativamente circa 4 metri cubi di Euphorbia spinosa caricata su un furgone e sono state elevate sanzioni amministrativa per complessivi € 740 per violazione alla Legge Forestale Regionale;
A dicembre a Sesta Godano 2 soggetti sono stati colti in flagranza nell’azione di sradicamento delle piantine di Euphorbia spinosa e quindi denunciati per furto aggravato (art. 625 c.7 CP). Si è inoltre proceduto al sequestro penale di circa 2 metri cubi steri di piantine.
Nell’ambito della tutela della flora e della fauna questi sono i dati riepilogativi.
N° controlli effettuati: 184
Importo illeciti amministrativi contestati: € 10.972,63
N° illeciti penali rilevati: 9

Incendi. Nel 2017 si sono verificati 68 incendi boschivi che hanno interessato circa 356 ettari di superficie (nel 2016 furono 27, con un media negli ultimi 6 anni di 34 eventi per anno e una media di ca. 50/60 ettari per anno). La superficie media per incendio risulta di 5,23 ettari che rappresenta un valore in controtendenza rispetto al quinquennio precedente.
Tra i 68 incendi ve ne sono 9 con superficie maggiore di 10 ettari e con durata di variabile da 2 a 7 giorni (caso particolare in incendio in comune di Bonassola durato oltre 20 giorni), che hanno percorso una superficie di 336 ettari ossia circa il 94% di quella totale.
Nell’ambito degli incendi risultano i seguenti dati riepilogativi.
N° controlli effettuati: 176
Importo illeciti amministrativi contestati: € 2.676,00
N° illeciti penali rilevati: 56

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