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Comunità in lutto

"Nella pietra dei ricordi, non muori caro amico e compagno"

La scomparsa dell'operaio 38enne ha suscitato profondo cordoglio in tutta la città. I funerali potrebbero tenersi venerdì.

Davide Rossi

Un abbraccio grande quanto un intero Golfo cinge Erika e la sua famiglia da parte di un’intera comunità in lutto. Il dolore è troppo grande da contenere per la scomparsa di Davide Rossi, operaio 38enne, portato via improvvisamente da un malore che l’ha colto ieri mentre stava lavorando ad un muretto a secco, nei pressi di Tellaro.
Ieri sera, una volta appresa la notizia, decine di persone hanno raggiunto la camera mortuaria dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia per non lasciare sola la famiglia in un momento così drammatico.

Oggi è il giorno del dolore e del silenzio per quanti hanno amato e conosciuto Davide, un ragazzo solare, amante della natura, della vita all’aria aperta. Doti personali rarissime, riconosciute dagli amici di sempre ma anche da quelli che lo hanno conosciuto più di recente, da quando ha lasciato l’amata Piazza Brin per stabilirsi a Campiglia, un borgo che lo ha saputo apprezzare da subito. Tra le sue passioni più antiche anche lo Spezia calcio, che ha seguito fin da bambino quando il club non navigava certo nella serie B odierna. Era uno che in trasferta non mancava mai, col suo inseparabile gruppo di amici, che negli anni ’90-2000 potevi trovare senza ombra di dubbio in Viale Aldo Ferrari. Era in quel bar all’intersezione con Corso Cavour, oggi Ghezzi ma un tempo conosciuto come Crazy, che si trovavano tutti gli amici, allora adolescenti. Spesso e volentieri da lì partivano in motorino per raggiungere il “Picco” e soffrire insieme per la squadra di calcio, quella che rappresenta la propria città. E anche lo Spezia Calcio oggi gli ha dedicato un ricordo: “La prima Squadra e Settore Giovanile, si stringe attorno alla famiglia Rossi a cui porge le più sentite condoglianze per la prematura perdita di Davide, da sempre grande tifoso delle Aquile. A lui ed ai suoi cari giungano le più sentite condoglianze del Presidente Onorario Gabriele Volpi, dal Club bianco e di tutto l’ambiente aquilotto”.

Ce l’hanno stampata in testa tutti l’immagine solare di Davide Rossi: un ragazzo diventato uomo, che amava la sua famiglia e il suo faticoso lavoro antico. Fare i muretti a secco non è un vezzo per turisti ma un’opera artigiana dura, irripetibile, che nulla centra con l’effimero tempo in cui stiamo vivendo. E chi ha condiviso con lui anche solo un pezzo di strada ha voluto esprimere, sui social, parole cariche di ricordi e sentimento. “Nella pietra come nei ricordi, non muori caro amico e compagno. Un abbraccio, continuo”. Scrive Luca Drovandi anch’egli lavoratore nell’ambito della costruzione dei muretti a secco. “Vorrei rubarvi un minuto per ricordare Davide un frequentatore di questa pagina – scrive Marino Fascio, un ex collega, nel gruppo “Palmaria Sì Masterplan No” – […] Se ne é andato per sempre a 38 anni. Davide era un figlio di questa terra che amava profondamente, era uno dei pochi che ancora conoscono l’arte del muretto a secco che è una delle caratteristiche del paesaggio ligure, se ne è andato stroncato da un malore proprio mentre lavorava per rendere il paesaggio eternamente bello. Caro Davide che dire, quei muretti parleranno sempre di te, ma ci mancherai immensamente. Chiedo ai frequentatori di questa pagina indipendentemente […] di rivolgere un pensiero a Davide un ragazzo sensibile che Amava questa sua Terra”.

Gli accertamenti sulla causa della morte proseguono e la Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro ricostruirà l’intera vicenda. I funerali di Davide potrebbero tenersi già venerdì ma soltanto nelle prossime ore si avrà conferma.

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