LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Attualità

Waterfront, Sorrentino: "Non si comprano i mobili prima della casa"

L'assessore ai commissari comunali: "La sdemanializzazione sarà conclusa entro il 2021, poi sarà lanciato un altro project financing. La scuola? Non c'è ancora nulla di deciso sui contenuti del prossimo fronte a mare".

Viale Italia

Sarà necessario attendere un paio d’anni prima di scoprire che cosa sorgerà effettivamente sul waterfront, tra l’area che sarò dedicata alle crociere e il comando della Capitaneria di porto. Solo dopo l’acquisizione dell’area da parte del ministero, che la riceverà dall’Agenzia del Demanio, sarà il momento di entrare nel merito del futuro fronte a mare spezzino. E’ questo, interpretando, il senso delle parole di Anna Maria Sorrentino, che si è presentata nella seduta delle commissioni II e III riunite nel pomeriggio a Palazzo Civico svelando poco o nulla del futuro di Calata Paita, se si esclude l’illustrazione del project financing di Royal Caribbean, Costa Crociere e Msc Cruises presentato venerdì scorso nella sede dell’Autorità di sistema portuale (leggi qui).

Guido Melley ha chiesto lumi sull’avanzamento delle pratiche per la sdemanializzazione, sul raddrizzamento del Molo Italia, sull’elettrificazione delle banchine e sul rapporto tra centro storico e fronte a mare (vedi passerella ed eventuale interramento di Viale Italia), aggiungendo che, vista la portata del tema, si potrebbe svolgere una serie di audizioni, partendo magari dall’architetto Femia “che si sta occupando degli interventi, sebbene in maniera frammentata. Quello che manca – ha dichiarato Melley – è un disegno di insieme. L’unica idea sul possibile futuro ce l’abbiamo grazie a un disegno pubblicato da CDS (leggi qui)”.

“Dobbiamo basarci sui fatti reali, stiamo procedendo step by step. A giugno abbiamo siglato l’accordo per la sdemanializzazione e stiamo predisponendo le carte. L’Adsp ha nel frattempo sviluppato un progetto presentato venerdì”, ha spiegato l’assessore prima di illustrare le tavole dello studio Femia.
“L’edificio polifunzionale – ha chiarito – non sarà un centro commerciale, ma ospiterà attività di supporto al turismo. La superficie commerciale sarà inferiore sicuramente rispetto a quanto previsto dal progetto Llavador e con la pergola urbana la città avrà sin da subito il suo affaccio al mare, visto che la sera le navi da crociera non ci saranno. L’elettrificazione sarà ampliata ai moli crociere, non solo al porto mercantile, e nel frattempo assisteremo allo sviluppo delle navi a gnl. La sdemanializzazione è in corso e finirà entro il 2021: a quel punto sarà lanciato un altro project financing”.

Mentre Massimo Caratozzolo ha chiesto informazioni sulla futura collocazione della Sezione navale della Guardia di finanza (“Vedremo se riusciremo a dare loro l’immobile accanto alla Capitaneria di porto che hanno richiesto”, ha risposto Sorrentino), Marco Raffaelli ha insistito sull’elettrificazione, chiedendo a che punto siano le questioni tecniche.
“Il problema di base è quello della potenza fornita da Enel. Per questo si sta realizzando una cabina primaria nell’area ex Ip, mentre l’Adsp sta costruendo le cabine di trasformazione all’interno dell’area portuale. Poi ci sarà da stendere i cavi e infine trovare un accordo con compagnie”, ha chiarito l’ingegner Claudio Cannetti.
“Mi sembra concreto il rischio che i tempi per avere il nuovo Molo Paita possano essere più lunghi del previsto – ha proseguito Melley – e pertanto discuterei con le compagnie da crociera già da subito per capire le loro intenzioni”.
La risposta dell’assessore Sorrentino: “Il tavolo istituzionale costituito in Capitaneria è finalizzato proprio a questo ragionamento e ha già fruttato l’impegno a usare scrubber più sofisticati per emettere fumi meno inquinanti”.
Chiarito che la sdemanializazione non prevede costi per il Comune a favore del Demanio in quanto ci si muove all’interno della legge sull’autonomia regionale e che le future aree comunali saranno cedute in concessione e non vendute Sorrentino ha replicato a Caratozzolo, che chiedeva la possibilità di avviare un percorso partecipato o una inchiesta pubblica per individuare i contenuti del prossimo waterfront: “Non possiamo comprare i mobili prima della casa. Potrete fare le vostre proposte e saranno valutate, ma prima acquisiamo area. Anche perché se la cosa poi non andasse a buon fine…”.

Raffaelli ha colto la palla al balzo e ha sottolineato come il sindaco Pierluigi Peracchini in passato avesse dato l’impressione di avere idee già chiare, confermando la indiscrezioni riguardo all’intenzione di realizzare una scuola a pochi metri dal mare. “Lei invece ci dice tanti se e tanti ma”, ha concluso Raffaelli.
“Forse il sindaco ha detto quello che gli piacerebbe, ma non quello che ci sarà. Dipende anche dagli spazi a disposizione: oggi sappiamo che il wave garden non ci sta, e nemmeno il sommergibile. Sono idee emerse in corso d’opera, ma vedremo in futuro cosa emergerà”.

Più informazioni