La Spezia - Nessuna occasione festeggiata con i fuochi d'artificio nell'anno del Covid mette a rischio un settore che, a livello nazionale, conta 6mila dipendenti. A lanciare l'allarme Vincenzo Martella, membro dell'Anisp che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al governo.
Una situazione nazionale difficile. Anche alla Spezia e provincia sono mancati gli appuntamenti più attesi, tra questi i tradizionali giochi pirotecnici alla fine della giornata di gare per il Palio del golfo la prima domenica di agosto. La lista è molto più lunga se pensiamo a quelli di Bocca di Magra, Lerici, per San Giacomo a Levanto e segna incassi azzerati per quelle aziende storiche che hanno da sempre animato le sere spezzine.
Come riporta Ansa, citando la lettera di Martella, senza feste religiose e matrimoni, 'diffidato' dalle ordinanze anti-botti dei sindaci più intransigenti, il mondo degli spettacoli pirotecnici rischia il collasso, con il colpo di grazia di un Capodanno più silenzioso che mai.
Gli indennizzi - spiega Martella - sono calcolati sul fatturato di aprile, quando di fatto noi non lavoriamo. Quindi lo zero di zero è zero". "Con l'assenza di feste patronali, di matrimoni e di feste natalizie finiremo nel baratro - sottolinea -. Ci sono 6.000 persone che rischiano il posto di lavoro, per un indotto che fattura ogni anno 1,2 miliardi di euro". 'Anisp lancia poi un appello ai sindaci oltranzisti, chiedendo di ritirare le ordinanze che vietano non solo l'utilizzo dei fuochi pirotecnici ma anche la vendita.
"Sono decine le amministrazioni che hanno adottato tali provvedimenti - conclude Martella -. Noi lavoriamo nella legalità, rispettando tutte le normative europee, comprese quelle sui decibel. Non vogliamo essere dipinti come i terroristi del Capodanno, ma come artisti che offrono emozioni".