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Un nuovo capitolo

Serve un "grimaldello" per risolvere la situazione degli Oss

L'ipotesi dell'introduzione di un emendamento nella legge di Bilancio, per i parlamentari e la senatrice intervenuti oggi in commissione, sembra essere la soluzione più complicata. Allo stesso tempo parte la proposta: un altro tavolo con la Regione.

I parlamentari Gagliardi, Paita e Viviani e la senatrice Pucciarelli alla commissione sull'assunzione degli Oss

Da un anno hanno smesso di dormire sonni tranquilli ma resistino. Sono gli Oss di Coopservice che si sentono sotto la spada di Damocle per il concorsone della Regione Liguria che vorrebbe internalizzare il servizio in Asl 5 per gli operatori socio sanitari. E i dubbi però per loro sono tanti. Ed è per questo che assieme ai sindacati hanno bussato a tutte le porte e questa sera, in commissione consiliare, la vicenda è stata riportata anche ai rappresentanti del collegio di parlamento e senato. Nel pratico al termine della commissione alcuni commissari, presidenza compresa, si sono riuniti per produrre un documento da proporre poi in consiglio comunale per sollecitare un tavolo regionale, al quale parteciperanno parlamentari e senatrice, per escogitare una soluzione. E’ piaciuto a tutti il termine “grimaldello” sollecitato dal consigliere del Partito democratico Raffaelli al fine di aprire una porta e trovare una soluzione per i 158 lavoratori coinvolti nella vicenda del concorsone.
Decine di lavoratori Oss erano presenti anche questa sera in comissione alla quale hanno partecipato anche i parlamentari Gagliardi di Cambiamo, Paita di Italia Viva, Viviani della Lega assieme alla senatrice sempre della Lega Pucciarelli. Era invitato anche l’onorevole Andrea Orlando che per un impegno ad Avellino non era presente ma, come confermato dagli esponenti del Pd, è stato informato della vicenda e della commissione.
Se non ci sono dubbi sul fatto che tutti quanti hanno preso l’impegno di lavorare trasversalmente per sensibilizzare il parlamento, sulla questione di poter inserire nella legge di bilancio un emendamento specifico che possa portare all’assunzione di tutti e 158 i lavoratori Gagliardi, Pucciarelli e Viviani hanno sottolineato che la soluzione non è così immediata perché: “Se si sbaglia anche una minuzia nell’emendamento rischia di essere bocciato”.
In particolare la senatrice Pucciarelli ha sottolineato che domani era il termine di scadenza per le proposte e: “Abbiamo ipotizzato lo stesso percorso attivato con Eni. Abbiamo dato mandato agli uffici su questa falsa riga e ora attendiamo. Ma per la complessità della materia dobbiamo capire per bene come muoversi”. Quest’anno le proposte della legge di Bilancio partiranno dal Senato, quindi, i parlamentari non potranno firmare alcun emendamento.
E’ seguito l’intervento dell’onorevole Viviani: “Non vogliamo illudere nessuno. Non si può pensare ad una soluzione mirata al locale ma che vada a sanare altre situazioni a livello nazionale. Se verranno trovati casi simili andranno inglobati. Ma la strada dello Stato è la più complessa. Serve un lavoro condiviso, dobbiamo sfruttare questo momento”.
La parlamentare Gagliardi ha sottolineato: “L’adozione della società in house potrebbe non essere la strada più semplice e la giurisprudenza non dà particolari libertà per la sua adozione. Io sono assolutamente disponibile a firmare tutto ciò che possa volgere a favore di questi lavoratori”.
E’ stato poi il turno dell’onorevole Paita, di Italia viva e in maggioranza al governo: “Le cose vanno dette con onestà. Io credo che la competenza dell’intera vicenda debba essere a carico della Regione perché la Sanità rimane gestita a livello regionale. Facendo un passo indietro, a oltre 15 anni fa, si erano presentate situazioni simili a questa e si era trovata la soluzione. Questo potrebbe essere un altro percorso da affrontare e propongo un tavolo con la Regione per poter trovare la soluzione da adottare al quale dovrebbero partecipare la dirigenza dell’Asl 5 e il dirigente Locatelli (commissario straordinario di Alisa, ndr)”.
Nel corso della seduta è stato ribadito l’impegno e il contributo fondamentale dei sindacati che, come sottolineato anche da alcuni commissari, “ci hanno messo la faccia”. Terminato il giro di interventi hanno preso parola i commissari Cenerini che ha chiesto tutela massima dei lavoratori e ha aggiunto di aver cominciato ad interloquire con i rappresentanti di Forza Italia in parlamento, Baldino che ha sottolineato che anche solo la perdita di un posto di lavoro è un lutto, Lombardi che ha sottolineato l’impegno dei sindacati e apprezzato l’impegno preso dai parlamentari e dalla sentrice, seguiti poi da Raffaelli e Del Turco. Saccone, poco prima che l’onorevole Paita lasciasse l’aula per un impegno a Roma, ha chiesto: “Come mai se c’era una terza opzione, come dice, nessuno si è mai preso l’obbligo di intraprendere quella strada?”
“Non possiamo – ha risposto Paita – dire che quella è la soluzione. Sì c’è stato un precedente ma quella di oggi è un’anomalia. Non vogliamo creare nessuna illusione. Rimaniamo sul punto di trovare una soluzione insieme”.
Uscita Paita ha preso parola il commissario Raffaelli: “Ho avuto rassicurazioni anche dall’onorevole Orlando. Il percorso di un tavolo complessivo è sacrosanto. Siamo davanti a una porta e dobbiamo trovare un grimaldello per scassinarla perché alla luce dei fatti c’è un’anomalia che va assolutamente sanata. Costituiamo una sede di discussione”.
“I concorsi servono per i posti vacanti – ha detto Del Turco – e quelli del concorso dell’Asl non li sono. Come Movimento cinque stelle, che si è già mosso per questa vicenda, ho avuto rassicurazioni anche da Alice Salvatore che parteciperà ad ogni azione condivisa”.
Era presente in commissione anche il presidente del consiglio comunale Giulio Guerri che ha proposto la redazione di un documento da proporre in seduta.
L’appello all’unità di fatto ha messo d’accordo tutti. Al termine della seduta poi i lavoratori erano sotto al Comune a causa della pioggia. Sono rimasti calmissimi e hanno smorzato anche qualche applauso, fermato subito dalla presidente di commissione che prentendeva ordine per non creare caos e disturbi alla registrazione. Mentre alcuni si affrettavano a tornare a casa dalle proprie famiglie altri si sono fermati ad attendere una tregua dalla pioggia si sono limitati a dire: “Noi non ci resta che sperare ma è da più di un anno che abbiamo smesso di vivere con serenità”.

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