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Sciurpa: "Al lavoro per sopraelevare Piazza d’Armi e raddoppiare gli stalli"

Il presidente di Atc Mobilità e Parcheggi svela le novità in arrivo nel sistema della sosta cittadina: "Dopo toccherà al parcheggio del Palasport".

Stefano Sciurpa

Poco più di un anno alla guida di Atc Mobilità e Parcheggi è bastato a Stefano Sciurpa per calarsi completamente nel nuovo ruolo. Pacinottiano, laureato in Ingegneri a meccanica a Pisa, nel suo passato aveva già avuto a che fare con il mondo della mobilità sotto diverse forme (qui una di quelle). Ma la nomina a presidente di una società pubblica con 44 dipendenti è un altro paio di maniche, soprattutto se si fanno subito i conti con il commiato di una figura di riferimento come il direttore Marco Salerno, prematuramente scomparso all’inizio del mese di settembre 2017. Siamo andati in Via Saffi, dove abbiamo incontrato Sciurpa, affiancato dal capo del personale, Stefano Carrozzi.

Che azienda ha trovato al suo arrivo?
“Quando ho assunto la carica di presidente Atc Mobilità e Parcheggi era una società con i conti in ordine e la è ancora oggi. Anche grazie all’operato di Salerno l’azienda chiuse il bilancio 2016 con utile di 253mila euro, e quello del 2017 con un attivo di 499mila. Somme che sono state messe a riserva per successivi investimenti nel comparto della mobilità. Il 2018 si prevede chiuderà con numeri simili, nonostante sia stato un anno di grandi cambiamenti, dalla scomparsa del direttore Salerno al rinnovo del cda, sino alla chiusura della fusione per incorporazione inversa di Atc Spa in Atc Mobilità e Parcheggi”.

A che punto è questa riorganizzazione aziendale?
“Si tratta di una operazione che è stata impostata per rispettare il diktat della Legge Madia e per creare una agenzia della mobilità che si porterebbe dietro un doppio vantaggio. Prima di tutto quello di avere all’interno della compagine societaria ben 27 Comuni, per i quali potremmo acquisire la gestione dei parcheggi. Parliamo di territori di grande interesse sotto questo profilo, come Lerici, Porto Venere, Sarzana, Levanto… Inoltre potremmo ricevere dalla Provincia la gestione del Trasporto pubblico locale nella misura del controllo tecnico del rispetto del contratto di servizio e di predisposizione della gara di affidamento, se ci sarà. Una operazione davvero complessa che dovrebbe portare entro la fine del mese di ottobre alla convocazione delle assemblee straordinarie dei soci e poi, nel giro di 60 giorni, alla formalizzazione delle nuove strutture societarie”.

Quali sono oggi i soci di Atc Mobilità e Parcheggi e quali gli asset principali?
“Il Comune della Spezia detiene il 70 per cento della società, il 29 per cento è in capo ad Atc Spa e il restante 1 per cento al Comune di Monterosso. Gestiamo circa 10mila stalli a pagamento nelle strade cittadine, in due parcheggi in struttura di proprietà che sono il Park Centrostazione e il Park Kennedy, all’interno del porticciolo Mirabello e di Largo Mione, e i due di Monterosso, a Fegina e Loreto, che da soli contribuiscono per il 20 per cento al nostro fatturato annuo di 5,5 milioni di euro”.

Prima che nel 2016 saltasse l’acquisto del parcheggio sotterraneo di Piazza Europa da parte del Comune i vertici di allora di Atc Mobilità e Parcheggi si dicevano decisamente interessati alla gestione della struttura. La Camera di commercio, al contrario, se ne sarebbe volentieri liberata. Ora le cose sembrano stare diversamente, ma ci sono stati nuovi contatti con l’ente camerale?
“No, non c’è stato nessun approccio, nessun contatto con la Camera di commercio”.

Diecimila parcheggi a pagamento non sembrano pochi, eppure alla Spezia sembra esserci una cronica fame di posteggi…
“In numeri che descrivono il rapporto tra cittadini e posti auto disponibili dicono che siamo assolutamente nella media. Svolgiamo periodicamente controlli a campione: alcune zone possono mostrare un po’ di sofferenza, ma non c’è mai il raggiungimento del 100 per cento di occupazione degli stalli”.

Avete in mente qualche novità sul fronte della sosta? Che ne è della proposta di realizzare un parcheggio all’interno dell’arsenale?
“Non abbiamo contatti diretti con la Marina militare, quindi per quanto riguarda la possibilità di accedere all’interno delle mura arsenalizie non sappiamo come stiano procedendo le trattative. Abbiamo però in animo di realizzare la sopraelevazione dei parcheggi di Piazza d’Armi e del Palazzetto dello sport, i due parcheggi di interscambio, come previsto nel Pums approvato dal consiglio comunale. Si tratta di interventi semplici dal punto di vista edilizio, da realizzare con moduli prefabbricati. L’iter è più avanzato per Piazza d’Armi, dove otterremmo un raddoppio degli stalli, che passeranno da 230 a 460: stiamo redigendo in questi giorni il business plan e poi ci attiveremo per il reperimento delle risorse presso le banche. Ci vorrà più tempo per avviare l’intervento al Palasport, perché è prima necessaria una razionalizzazione dell’area, dove sostano anche i pullman”.

Come cambieranno le cose nei due parcheggi di interscambio per gli utenti?
“Stiamo valutando di mantenere gratuita la sosta nella parte superiore della struttura, che sarà scoperta, e di richiedere il pagamento della sosta nella zona sottostante, che sarà invece coperta. La tariffa sarà contenuta e non si tratterà di parcheggi a rotazione, così Piazza d’Armi potrà essere utilizzato anche dai turisti, in ausilio a quello della stazione, ma anche dagli spezzini, in occasione degli eventi sportivi. Infine dovrebbe essere consentita la sosta ai residenti con abbonamenti mensili nella zona free”.

Si parla spesso di nuove forme di mobilità. Il car sharing è un’ipotesi possibile alla Spezia?
“E’ una possibilità che merita di essere valutata, ma ritengo che il bacino di utenza della nostra città sia troppo piccolo. Il car sharing avrebbe senso se venisse aumenta la dimensione della ztl: così si lascerebbe l’auto nei prcheggi di interscambio per prendere auto elettriche per raggiungere il centro cittadino. Altrimenti avrebbe poco senso. Piuttosto si potrebbe guardare al motorbike sharing o al bike sharing”.

Per quel che riguarda i metodi di pagamento digitale, invece, qual è la situazione?
“Vale il 10 per cento di quello che incassiamo e nell’ultimo anno la quota dei pagamenti digitali è cresciuta di due punti percentuali. L’obiettivo è quello di aumentare ancora questa forma di pagamento per la sosta e il sogno è quello di arrivare a eliminare il cash, come in altre città d’Europa. Non sarà facile, ma intanto abbiamo le app Easypark e Telepass Pay e molte altre si stanno proponendo per il futuro. Bisogna anche sottolineare che il 60 per cento dei nostri parchimetri sono già oggi funzionanti per il pagamento con bancomat e carta di credito”.

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