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Ai ferri corti

Salta il banco della trattativa tra Asl e sindacati

Nessuna concordia sull'accordo integrativo per i lavoratori del comparto locale. L'azienda sanitaria si dice disponibile a trovare un'intesa, ma le sigle accusano: "Arroganza e improvvisazione non risolvono i problemi".

I reparti dell'ospedale Sant'Andrea

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro di questa mattina tra la Direzione strategica di Asl 5 e le sigle di categoria Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Fials. Una riunione al termine della quale le parti si rimpallano la responsabilità del fallimento della trattativa.

“Ci siamo trovati di fronte a una Direzione strategica non disponibile a trattare – affermano le organizzazioni sindacali – ma pronta ad imporre tagli agli stipendi dei lavoratori: indennità non retribuite, ore lavorate non riconosciute e orario di lavoro penalizzante, sono solo alcuni esempi che riducono lo stipendio dei lavoratori di Asl 5. Gli stessi lavoratori che tutti i giorni sopperiscono a carenze organiche e organizzative determinate da un’assenza di governo (Pronto Soccorso, Reparti di degenza…)”.

L’Asl, dal canto suo annuncia di aver dovuto prendere atto con rammarico “della volontà delle organizzazioni sindacali di non voler sottoscrivere la prima parte dell’accordo integrativo in merito al salario di risultato e alle progressioni economiche orizzontali, che prevedeva anche un’ ipotesi di elevazione dell’indennità del lavoro notturno, e del pregiudiziale irrigidimento delle sigle a pretendere da parte dell’azienda il riconoscimento delle progressioni di fascia a tutto il personale”.
“L’Asl5 – si legge in una nota della direzione – ha già riconosciuto la progressione all’80% del personale nel corso degli ultimi due anni e sarebbe stata disponibile a riconoscere ulteriori avanzamenti di fascia a un ulteriore 4% nel 2019 nei limiti del fondo disponibile e della cogente disposizione di legge (Dlgs. 150/2009). Le altre azioni richieste dalle organizzazioni sindacali in merito al trasferimento strutturale dei fondi non sono realizzabili in ragione della fase di riorganizzazione dell’azienda e della mancanza di avallo da parte del Collegio dei sindaci nei ristretti tempi necessari.
Per non privare i lavoratori delle dovute applicazioni contrattuali e non dare pregiudizio all’azione amministrativa, l’azienda procederà in via provvisoria ai sensi dell’art. 9 comma 5 del Ccnl 2016/2018 a normare gli istituti relativi al salario di risultato e alle progressioni economiche orizzontali fino alla successiva sottoscrizione dichiarando sin d’ora la propria disponibilità a pervenire alla conclusione di un accordo integrativo”.

“Il caos regna in Asl 5 – concludono i sindacati -. Troppo spesso arroganza e improvvisazione sono gli strumenti utilizzati da questa azienda per tentare di risolvere i problemi. Professionalità e umanità sono gli strumenti che utilizzano operatori sanitari e non per rispondere alle esigenze dei cittadini. Basta! Vogliamo e pretendiamo di svolgere il nostro ruolo ad un tavolo di trattativa con una controparte rispettosa dei Contratti di lavoro e del territorio”.

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