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Profughi, in provincia accoglie solo un Comune su tre

Le strutture di dieci municipi si dividono gli 870 migranti presenti nello Spezzino. Attesi nuovi flussi con l'arrivo della primavera, ma serve il coinvoglimento di tutte le amministrazioni. Il tema diventa politico: centrodestra grande assente.

I numeri dell'accoglienza

Solamente 10 Comuni dei 32 che compongono la provincia della Spezia accolgono migranti. E tutti, tra quelli che hanno dato la disponibilità e si sono adoperati per trovare spazi e persone che rendessero possibile il soggiorno da parte di profughi e richiedenti asilo, sono ben oltre al rapporto indicativo di 25 persone accolte ogni mille abitanti dichiarato come tendenza generale da parte del ministero dell’Interno. Se i circa 870 rifugiati e richiedenti asilo presenti sul territorio fossero distribuiti in maniera uniforme, a livello provinciale oggi il tasso sarebbe del 2,5 per cento. La media, però, ricorda quella dei polli mangiati: da una parte c’è chi ha la pancia desolatamente vuota, dall’altra chi ne ha ingurgitati due. Ma il risultato, teorico, è che ne hanno mangiato uno a testa.

Ma il rapporto tra abitanti e migranti ospitati deve essere calcolato Comune per Comune, e le discrepanze sono evidenti.
Nei Centri di accoglienza straordinaria del capoluogo soggiornano 591 migranti, oltre la metà degli 869 censiti ufficialmente pochi giorni fa. A seguire ci sono il Comune di Arcola (62), Sarzana (56), Varese Ligure (52), Santo Stefano Magra (40), Bolano (29), Pignone (14), Brugnato (10), Castelnuovo Magra (10) e Vezzano Ligure (5). Quasi tutte amministrazioni di centrosinistra, eccezion fatta per quella di Brugnato.
Ecco allora che viene scontato valutare la questione dell’accoglienza come un tema politico, anche in seguito al duro scambio tra il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini, e il sindaco di Sori, Paolo Pezzana, ormai ex delegato all’immigrazione.
Da parte dei Comuni governati dal centrodestra, di fatto, non viene data la disponibilità ad accogliere profughi oppure viene lamentata l’assenza di strutture e personale preparato o numericamente adeguato all’accoglienza.
Con la primavera e l’estate in arrivo e i flussi migratori che probabilmente torneranno a crescere sensibilmente i Comuni accoglienti stanno mostrando una certa insofferenza nei confronti di una distribuzione iniqua.
Anci ha presentato un piano di distribuzione omogenea sino ad ora respinto dalla Regione Liguria. Alcuni Comuni stanno pensando di ricorrere all’adesione allo Sprar, il Servizio di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, così da accogliere un numero predeterminato di migranti e poter a un certo punto far valere la clausola di salvaguardia. Le prefetture, compresa quella spezzina, sono al lavoro per affrontare nella maniera più inclusiva possibile un fortemente tema impopolare come quello dell’accoglienza.

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