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Pitelli, il saluto dei giovani a don Tassano, morto di Covid

E' uno dei quattro sacerdoti diocesani morti nei mesi scorsi colpito dal coronavirus. I ragazzi di Pitelli lo ricordano: "Grazie per il tuo esempio".

Pitelli

«Caro don Giovanni …»: è iniziato così, lunedì scorso a Pitelli, il messaggio che i giovani della parrocchia hanno voluto inviare, di fronte al vescovo e a tutte le tante persone presente, al loro parroco don Giovanni Tassano. Don Tassano, come è noto, è uno dei quattro sacerdoti diocesani morti nei mesi scorsi a causa del Covid–19. Di loro, benché avesse ormai quasi ottantatre anni, era l’unico ancora in piena attività di servizio come parroco in ben tre parrocchie del Levante spezzino (Pitelli, Muggiano e Ruffino), oltre che direttore del centro missionario diocesano. Anziano, dunque, ma non è l’età che impedisce – in parrocchia come in famiglia – il dialogo e l’affetto tra le generazioni. Così, quando il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha espresso il desiderio di partecipare anche quest’anno – pur non potendo ancora conferire il sacramento della Cresima – alla festa patronale di San Bartolomeo, la chiesa della borgata pitellese si è riempita di fedeli, e la celebrazione è stata caratterizzata dal saluto cristiano nei confronti del parroco che ora non c’è più.

Durante la fase acuta dell’epidemia, infatti, non potevano essere celebrati nemmeno i funerali, ed anche Pitelli, come Muggiano e Ruffino, non avevano potuto dare l’estremo saluto a don Giovanni. Sono passati alcuni mesi, ma il ricordo e l’affetto non sono venuti meno. Così, prima del termine della Messa, a nome degli altri ragazzi del luogo, che indossavano tutti una maglietta a ricordo del parroco, uno di loro ha preso la parola dal pulpito, leggendo un messaggio di commiato bello e struggente, introdotto da queste parola: “Come molti di voi sanno, il nostro più grande rammarico è stato quello di non poter sostenere don Giovanni durante il suo ricovero in ospedale e, soprattutto, quello di non poterlo salutare. Quindi abbiamo pensato di farlo ora”.

Il messaggio dei giovani pitellesi ha proseguito così: «Caro don Giovanni, tu che ci hai sempre incoraggiato, che hai sostenuto ogni nostra iniziativa, che hai fortemente voluto il nostro gruppo, il gruppo giovani, la tua schola cantorum, come spesso ci chiamavi, tu che eri così orgoglioso di noi da coinvolgerci anche nella vita delle parrocchie vicine, nelle occasioni importanti, che, anche se spesso confondevi i nostri nomi, ci amavi teneramente, te ne sei andato in punta di piedi, silenziosamente, nel momento in cui forse avevamo più bisogno del nostro pastore… All’inizio eravamo increduli, arrabbiati, spaventati… Ci siamo sentiti soli, abbandonati… poi però abbiamo capito che tu, da lassù, avresti continuato a guidarci e a prenderti cura di noi e di tutti i tuoi parrocchiani, e che non avresti mai permesso che nessuno di noi andasse perduto. D’altronde le persone che amiamo non ci lasciano mai perché continuano a vivere nel nostro cuore e tu, lì, avrai sempre un posto speciale”. E quindi, le conclusioni: “Grazie per il tuo esempio: non dimenticheremo la tua mitezza tenace, la tua purezza, la tua grande fede. Ci manchi tanto e ci mancherai, ma sappiamo che anche da Lassù farai di tutto per aiutarci”. Il vescovo, nella sua omelia, ha ricordato a sua volta la figura di don Tassano, sottolineando il rammarico suo e della diocesi per non aver potuto celebrare a suo tempo il rito funebre, ma sottolinenando anche, come per gli altri tre sacerdoti, il ricordo e la gratitudine di quella che è stata, anche nella loro morte “silenziosa”, una vera testimonianza.

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