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Ospedale, infermieri e posti letto: manifestazione ai piedi del Comune

Il 'Manifesto per la sanità locale' invita tutti alla mobilitazione di mercoledì: "Piano di transizione? Una presa in giro".

Il dottor Pieraldo Canessa

“Il piano quinquennale di transizione per la sanità spezzina è una presa in giro per cittadini e operatori”. Questa la sferzante premessa scelta dal ‘Manifesto per la sanità locale’ nell’annunciate la mobilitazione di mercoledì prossimo, 5 febbraio, alle 11.30 sotto il Comune della Spezia, in contemporanea allo svolgimento della Conferenza dei sindaci. Secondo il sodalizio, che lo scorso anno ha dato vita a un riuscito tour nella provincia per illustrare problemi e proposte della sanità ligure e spezzina, “il Piano straordinario presentato a dicembre 2019 dalla attuale giunta regionale dimostra che per almeno altri 5 anni” non avremo un nuovo ospedale. Vogliamo invece subito un ospedale nuovo, sicuro e pubblico. E investimenti strutturali e tecnologici. Il grosso delle manutenzioni sul Sant’Andrea era già previsto dal piano triennale delle opere dell’Asl del luglio 2019. Cosi come l’aggiornamento del parco tecnologico: l’acceleratore lineare era già previsto da una delibera Asl dell’aprile 2019”.

Si chiedono poi investimenti sul personale. “Le misure cosiddette straordinarie previste per i prossimi cinque anni in realtà non colmano neppure il gap con le altre Asl liguri. Al 2024 la Asl 5 spenderà infatti per il personale ancora 5 milioni di euro in meno rispetto alla attuale spesa della Asl 1 Imperiese. Le assunzioni cosiddette straordinarie non rispondono neppure all’indicazione di fabbisogno esplicitato dalla Asl 5 nel marzo 2019: 23 medici in meno, 21 infermieri in meno” Altro tema sono i posti letto: “452 posti letto per acuti e 38 per riabilitazione sono ancora distanti dagli standard nazionali per la nostra provincia: ne servirebbero in totale 649 e 151. Inoltre i servizi territoriali continuano a essere dimenticati. Quando, ad oggi e sempre nell’ASL I Imperiese, i posti letto solo per acuti sono 628. Questi dati dimostrano l’intento di non porre in essere alcuna azione strutturale per risolvere le carenze della sanità provinciale; carenze dimostrate dall’aumento delle ‘fughe’ cui costi sono in aumento nel 2018 (41 milioni) rispetto al 2017 (37 milioni)”.

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