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Nel 2017 l’elettrificazione del Molo Garibaldi

La giunta ha approvato la variante al Puc che consente l'utilizzo del basamento di un serbatoio dell'area ex Ip che Antoniana cederà a Enel. Authority pronta all'allaccio.

Doppio approdo sul Molo Garibaldi

I passaggi amministrativi necessari per l’acquisizione da parte di Enel dell’appezzamento di terreno necessario per l’installazione di una centralina elettrica nell’area ex Ip che consenta di fornire l’elettricità alle navi da crociera sono stati compiuti. Ora non resta che attendere i tempi per le pratiche relative alla cessione da parte di Insediamenti produttivi Antoniana, per la realizzazione del cavidotto e l’allacciamento alle infrastrutture predisposte dall’Autorità portuale. A conti fatti, nel giro di un anno e mezzo le navi da crociera ormeggiate al Molo Garibaldi dovrebbero essere messe in condizione di spegnere i motori nelle ore di sosta, alimentando le funzioni di bordo con la corrente elettrica che sarà fornita da terra.

La scorsa settimana la giunta comunale ha approvato la variante al Puc e nelle prossime settimane Enel e Antoniana dovrebbero formalizzare la compravendita dell’area in cui sorgeva un serbatoio di riserva della ex raffineria Shell-Ip, dotata di una base di cemento necessaria per l’istallazione della nuova cabina.
“Il sito è stato scelto – spiega il Simone Mannelli, amministratore delegato della partecipata spezzina – perché è già pronto all’uso, già a posto dal punto di vista ambientale e senza la necessità di una nuova cementificazione. La città avrà nuove e più pesanti esigenze energetiche nei prossimi anni – basti pensare al nuovo ospedale, oltre a quelle portuali – e la realizzazione di una nuova cabina di questa potenza servirà anche a questo scopo”.

L’elettrificazione delle banchine portuali, annunciata nel 2010 ma poi rimasta nel cassetto, richiederà moltissima energia: solamente per il Molo Garibaldi l’Authority ha chiesto 9,8 Megawatt, ai quali si aggiungeranno quelli previsti per ogni ampliamento atteso con l’applicazione del Piano regolatore portuale, per un totale di 40 Megawatt.
“Il cold ironing è un fatto molto importante – afferma l’assessore alla Sostenibilità ambientale, Laura Ruocco – perché consentirà di ridurre in maniera significativa le emissioni in ambito potuale ed è anche uno degli obiettivi del progetto ‘La Spezia 20.20 – La città diventa smart'”.

Come detto, oltre al Molo Garibaldi anche le banchine che sorgeranno con l’ampliamento del porto prevedono l’allestimento delle infrastrutture necessarie per l’elettrificazione (dalle cabine di trasformazione ai cavidotti) così nei prossimi anni anche le navi mercantili dovranno spegnere i motori durante la sosta.

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