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L'invito

Murati vivi: "Aspettiamo Pucciarelli a Marola per renderla consapevole delle priorità"

Marola

“Siamo lieti che la senatrice Pucciarelli, ora sottosegretaria alla Difesa, abbia assunto la delega alla Marina militare, così come dell’entusiasmo che ha espresso nell’intento di prendersi cura degli interessi del territorio. Abbiamo più volte rivolto l’invito i rappresentanti spezzini a confrontarsi con noi, che da ormai 10 anni ci occupiamo del rapporto tra l’Arsenale militare spezzino, le sue nocività, gli sprechi e le sue potenzialità inespresse e soprattutto in riferimento agli spazi sottratti alla comunità di Marola. Non ci possiamo esimere da non invitare un esponente spezzino del governo Draghi, per di più che si occupa dei temi che ci vedono in prima linea”. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione Murati vivi che prosegue: “Rivolgiamo dunque anche alla neo sottosegretaria alla Difesa l’ennesimo invito a recarsi a Marola, dove non mancheremo di elencare le innumerevoli criticità, le innumerevoli mancanze nei controlli e nella tutela della salute dei cittadini, su quel muro che nega lo spazio alla nostra comunità, insieme alle tante proposte che da anni cerchiamo di accompagnare alla lotta contro le nocività che si celano dietro quel muro che ci impedisce l’accesso al mare”.

“Se l’intento della sottosegretaria Pucciarelli di passare dalle parole ai fatti è un ottimo auspicio, auspichiamo altresì che la possa ricalibrare le priorità del governo sul tema dell’Arsenale – proseguono -. E’ bene che sia chiaro che la prima questione all’ordine del giorno sia la salute dei cittadini, pertanto che siano rese operative le operazioni di rimozione dell’amianto, che si dia il via alla rimozione dei rifiuti tossici tombati nel campo in ferro e che sia liberate le aree arsenalizie dal cimitero di navigli che giace occupandolo ampiamente e che siano bandite le attività nocive (demolizioni navali, ecc.) che da anni appestano la nostra comunità”.

“Sarebbe opportuno – si legge ancora -, prima di strutturare ogni opzione di cessioni, o di locazione, delle aree militari a privati, avere le idee chiare sulle bonifiche da eseguire, ed sarebbe altrettanto fondamentale che ogni processo di riappropriazione delle aree militari passi da un coinvolgimento delle comunità a cui quelle aree furono sottratte, sia nell’interesse dello sviluppo sociale, sia sotto il profilo della salubrità. Tutti sanno che i fondi nel bilancio 2021 non sono del tutto insufficienti ad interventi strutturali, tuttavia sarebbe opportuno, visto il ruolo di governo, comprendere come utilizzare le risorse del recovery fund per bonificare e convertire, in modo ambientalmente compatibile, le aree militari che impediscono una vita sociale degna ad una borgata come Marola e parimenti auspicare un percorso di partecipazione che sia in grado di rendere protagonisti i cittadini, svincolando dal ruolo di sudditanza a cui è ridotta da anni, assumendo scelte calate dall’alto, inemendabili”.

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