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Movida alla Morin, la palla è nelle mani dei locali

L'assessore Brogi spiega di essere in attesa del responso dei titolari delle 14 attività che hanno aderito alla manifestazione di interesse. Associazioni di categoria favorevoli, tranne Confesercenti.

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La prossima settimana i titolari delle 14 attività che hanno aderito alla manifestazione di interesse per la realizzazione di alcuni stand in Passeggiata Morin presenteranno all’amministrazione comunale le loro valutazioni.
“Attendiamo la loro proposta e vedremo. Se poi, a causa delle lungaggini amministrative, i tempi si saranno rivelati troppo stretti e decideranno di non andare avanti, vorrà dire che ci avremo provato, che abbiamo dato seguito a una richiesta degli operatori cercando di rendere possibile un miglioramento della loro condizione”. Lo ha dichiarato l’assessore comunale al Commercio, Lorenzo Brogi, nel corso della terza commissione consiliare che si è riunita in forma telematica questo pomeriggio per ascoltare l’opinione delle associazioni di categoria.

La presidente Maria Grazia Frijia ha esordito annunciando l’assenza di Confesercenti, l’unica associazione che aveva espresso una posizione decisamente contraria rispetto all’argomento in discussione.
Antonella Simone, di Confartigianato, ha parlato apertamente di una “situazione delicata e più difficile del previsto. Alcuni operatori richiesto di procedere a questo passo per alleggerire il centro storico, soprattutto a causa del caos dei fine settimana e dei cattivi comportamenti di alcuni. Le legittime rimostranze dei residenti – ha ricordato facendo riferimento ai decenni passati – hanno spostato il movimento serale e notturno prima da Lerici e poi da Sarzana. Per non trovarci in una situazione simile abbiamo deciso di sostenere l’idea, solo per quest’anno e a causa di questa situazione”.
“L’ipotesi – ha ribadito Roberto Martini, direttore di Confcommercio – nasce a causa dell’emergenza Covid, per avere più spazi e limitare gli assembramenti. Per risolvere le questioni legate alla movida le azioni da mettere in campo sono altre. Se si formeranno assembramenti in Passeggiata Morin le persone dovranno essere riportate verso il centro. L’intento è dividere le persone tra gli spazi, non svuotare il centro cittadino”.

I consiglieri di opposizione Marco Raffaelli e Federica Pecunia hanno parlato chiaramente di un flop, vista l’adesione di sole 14 attività, e hanno chiesto come possano non esserci ripercussioni sui fatturati dei locali del centro e come, allo stesso tempo, chi si sposterà alla Morin possa sostenere tutti i costi da solo.
Fabio Cenerini ha invece invitato a “giocare al rialzo, non al ribasso. Se apriamo centri di attrazione sul mare magari arriva più gente in città, serve un’offerta diversa sulla passeggiata a mare e la città si deve sviluppare a livello turistico”.
Per Cna ha preso la parola Giuliana Vatteroni, ricordando come l’ipotesi sia limitata “a questo periodo particolare: la stessa Autorità di sistema portuale ha fornito il permesso solo per il 2020. E se passa ancora tempo i 14 aderenti potrebbero diminuire”.
Martini ha spiegato come nei bar prima ci si potesse accalcare, mentre oggi la capienza è ridotta. “Non si vuole azzerare il centro, che per noi è la priorità, vogliamo dare un’alternativa”, ha ripetuto.

Umberto Costantini ha invitato l’amministrazione ad andare avanti: “proviamo e magari avremo colto nel segno e scopriremo una cosa da riproporre in futuro. I ragazzi possono avere un luogo di sfogo per non farli andare altrove e non rischiare che arrivino esposti nei confronti dei locali”. “Basta poco per far chiudere un bar”, ha aggiunto il consigliere Emanuele Corbani.

Donatella Del Turco ha domandato cosa si aspetti chi ha partecipato alla manifestazione di interesse e se ci siano altre iniziative per tentare di risolvere il tema degli assembramenti.
“Le imprese fanno le imprese, fanno prevalentemente un calcolo economico”, ha replicato Vatteroni, mentre Martini ha ricordato che l’intento primario è offrire soluzioni per le problematiche legate al Covid-19 e che gli effetti sul fenomeno della movida sono collaterali.
“Ognuno fa i suoi calcoli e decide se andare o non andare. Le domande di partecipazione – ha concluso Brogi – erano di più: due sono state rifiutate per questioni tecniche. Abbiamo incontrato gli operatori, e all’inizio della prossima settimana ci proporranno una proposta concreta. All’interno del gruppo di chi ha aderito ci sono i locali più storici e frequentati della città. La questura ritiene che l’ordinanza sugli orari sia servita per migliorare la situazione nelle notti dei fine settimana, ma che sia ancora necessario diradare gli avventori. Infine faccio notare che ieri ha aperto Pin, e che in quegli spazi ci sono attività che hanno trovato spazio nonostante siano già presenti in città, ma non ci sono state levate di scudi da parte di nessuno”.

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