Quaranta minuti circa di bombardamento, con obiettivo tre corazzate italiane classe Littorio. Le navi più potenti della Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale, in quella notte tra il 13 e il 14 aprile del 1943 attraccate all’interno dell’arsenale marittimo della Spezia. La Littorio al molo scali, la Vittorio Veneto ancorata nella rada esterna della base navale e la Roma di fronte a Marola. Per tentare di affondarle partirono 208 bombardieri Lancaster dalla Gran Bretagna, riuscendo però solo a danneggiare una delle torrette della Littorio e a colpire il cacciatorpediniere Gioberti che nell’agosto successivo sarebbe stato affondato al largo delle Cinque Terre da un sommergibile.
Iniziava così la settimana di fuoco della città, che il 19 aprile successivo avrebbe subito forse il più grave bombardamento di tutta la guerra che causò la distruzione di alcuni edifici simbolo della città come il Duomo di Santa Maria, il Palazzo Doria e il Teatro Rossi. A meno di tre anni dalla dichiarazione di guerra consegnata dagli emissari di Mussolini all’Inghilterra, iniziava il periodo più duro per la popolazione civile anche alla Spezia.
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