Un giovanotto di 85 anni è la memoria storica del Cnes (Centro nautico e sommozzatori) della Spezia che quest’anno compie 60 primavere. La sua storia professionale e quella del centro sono strettamente intrecciate, sono “cresciuti” insieme. Il Cnes nasce nel 1958 e lui, Cesare Suriano, arriva nel 1960 che non sa nuotare e come battesimo una spintarella del comandante gli fa assaggiare subito l’acqua”. E’ Agente LISA, uno degli account social della Polizia di Stato a festeggiare oggi la figura di Suriano, ancora abitante alla Spezia. “Adesso non sarebbe un gesto politically correct ma una volta si usava così e ricordo ancora il racconto di un vecchio amico di famiglia che in Marina “imparò” così a nuotare”.
“Da lì in poi tanta acqua davvero ne è passata sotto i ponti e anche non in senso figurato perché ad esempio Cesare insieme ad altri 18 colleghi sommozzatori durante l’alluvione di Firenze del 1966 liberò l’acquedotto cittadino. Attraverso i tombini si calarono nella rete fognaria in mezzo al fango alla ricerca di eventuali falle e poi in immersione nell’Arno per controllare la stabilità dei ponti della città. Certo la strumentazione era davvero spartana paragonandola a quella di oggi, ma come allora c’è una cosa che non è mai cambiata e non deve cambiare per un lavoro fatto bene, la coesione e la fiducia tra colleghi della squadra. Perché chi fa immersioni, anche come hobby, sa che sott’acqua non si va mai da soli, poi se lo fai per lavoro davvero ti capita di affidare la tua vita al collega.
Cesare in carriera ha ricevuto una croce d’oro per anzianità di servizio, una medaglia di bronzo di benemerenza marinara e una medaglia d’oro al merito di lunga navigazione marittima e ha tanti bei ricordi tranne uno. Il giorno che Sasà Sanarico non è riuscito a tornare su dalle acque del Brenta dove cercava il corpo di Isabella Noventa. Era stato un suo allievo e gli occhi di Cesare tradiscono ancora la tristezza per quel legame forte che il destino ha spezzato. Buon compleanno Cnes anche dai sub che ora hanno le ali”.