La Spezia - Una brevissima esistenza e sulle spalle avevano già il dramma dell'essere strappati dai luoghi di nascita per poi essere affidati agli istituti. E' la storia che accomuna tanti bambini travolti dalle vicende legate all'esodo giuliano dalmata. Il 10 febbraio, la provincia della Spezia e il resto del Paese ripercorreranno quei momenti tragici con testimonianze e incontri via web. Ed è così che anche l'Archivio di Stato, fonte inesauribile di testimonianze documentali, porta alla luce una rubrica contenente un elenco di minori affidati ad una serie di istituti, per la maggior parte religiosi, che si sarebbero poi occupati della loro educazione in provincia della Spezia e in Liguria.
A illustrare un documento che contiene questi dettagli è il direttore dell'Archivio di Stato della Spezia Emilio Bertocci che spiega: " In occasione della Commemorazione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, l’Archivio di Stato pubblica due documenti tratti dal fondo della Prefettura riportanti: una pagina di elenco di minori profughi di provenienza giuliana ricoverati in istituti di educazione a spese della Prefettura e la copertina della rubrica della Prefettura".
"Questi documenti - prosegue - costituiscono una piccola ma significativa testimonianza sull’accoglienza nel nostro territorio, valorizzando il carattere di italianità di persone provenienti da luoghi italiani da secoli, addirittura veneziani, appartenenti alla gloriosa Repubblica di Venezia, che la ragion di Stato ha sottratto all’Italia prima sotto l’amministrazione tedesca (Adriatisches Küstenland, 1943-1945), poi sotto l’amministrazione jugoslava, in seguito al Trattato di Parigi (10 febbraio 1947)".