La Spezia - Kcs ha avanzato ad Alisa la richiesta di trasformare la Rsa Mazzini in una struttura temporanea per il ricovero degli ospiti delle residenze sanitarie malati di Covid-19. Se non è un fulmine a ciel sereno poco ci manca. I sindacati, infatti, lo hanno appreso ieri pomeriggio, nel corso dell'incontro con l'azienda e Asl 5 mediato dalla prefettura. Una notizia che va nel solco di quanto visto sino a oggi, ma della quale le sigle erano all'oscuro, nonostante risalga ad alcune settimane fa.
I vertici di Asl hanno spiegato di non poter sottoscrivere in forma definitiva l'affidamento dell'appalto a Kcs sino alla fine dell'emergenza perché non sussistono le condizioni previste dalla gara: due piani sono chiusi e i lavori di adeguamento fissati da tempo non possono essere svolti garantendo il servizio in sicurezza.
Una situazione intricata, che prende le mosse dall'emergenza sanitaria che attanaglia il pianeta ma soprattutto dal fatto che dopo la metà di ottobre all'interno della struttura di Viale Alpi è letteralmente esploso un cluster che ha portato a decine e decine di contagiati tra ospiti e operatori sanitari. E purtroppo anche ad alcune vittime tra gli anziani.
Nelle settimane immediatamente conseguenti Asl e Kcs avevano annunciato l'intenzione di attendere la negativizzazione dei positivi per ripartire con la quotidianità, procedere con la firma definitiva e dare il via ai lavori di manutenzione e riorganizzazione dello stabile.
Invece poco a poco altri pazienti ricoverati in altre Rsa sono arrivati alla Mazzini e per Kcs e Asl si è fatta strada l'ipotesi di utilizzare la struttura per ospitare gli anziani positivi al Covid-19.
"Ora questa situazione andrà avanti sino alla fine dell'emergenza - lamentano i rappresentanti di Fp Cgil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti a CDS - con tutti i rischi del caso per il personale che, tra le altre cose, è tutto in cassa integrazione a rotazione. Oltre alla nostra contrarietà rispetto a questa decisione (e non crediamo che Alisa non concederà l'autorizzazione) stigmatizziamo il fatto che per riuscire a parlare con Asl e Kcs sia necessario dichiarare lo stato di agitazione e rivolgersi al prefetto. E' un sistema che non può funzionare ancora a lungo così, per il bene dei lavoratori e dei pazienti".