La Spezia - La saracinesca sull'incisoria Molinari, in Via Veneto a Mazzetta, si è abbassata per l'ultima volta il 31 dicembre 2020. E la famiglia, che l'ha gestita per novant'anni, è cosciente del fatto che la propria storia è stata costruita anche dalle migliaia di persone che si sono rivolte a loro in ben nove decadi.
Ed è per questo motivo, che una dei titolari, Paola Conti ha deciso di ringraziarli con qualche parola e per farlo, lei e il marito, hanno scelto Città della Spezia.
Molti i ricordi che affiorano da un'attività portata avanti per così tanto tempo: "Sono passati davvero tanti anni - racconta Paola - e non possiamo non partire dallo zio, Salvatore Molinari, che fece partire l'attività e del suo collaboratore Bruno, nato praticamente in bottega, che nel tempo è diventato una colonna insostituibile sia per la nostra famiglia che per il lavoro".
La storia dell'incisoria Molinari parte nel 1930 e negli anni ha vantato lavori di pregio per studi medici, avvocati, famiglie ed è stata anche tra le prime attività ad avere un'utenza telefonica e un acquario. "Lo zio Salvatore Molinari - prosegue nel racconto Paola -, fondatore e maestro incisore, proveniente dalla scuola incisori dei cammei di Napoli, condusse l’attività sino al 1978 insegnando il mestiere ad un promettente ragazzino Bruno Maggiani che diventò a sua volta un abile incisore al quale va un sincero ringraziamento per aver fatto proseguire nel tempo l’azienda accompagnandomi dal 1979 fino al trasferimento in Via Vittorio Veneto 298. In questo periodo ha istruito mio marito che ha proseguito l’attività sino ad oggi con la cessazione nel 90° anniversario di fondazione. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato con noi in questi anni".
"La bottega - conclude Paola - è sempre stata un punto di riferimento sia per la qualità del nostro lavoro che per le doti umane di chi ci lavorava dentro, a partire dallo zio e da Bruno. Ricordo quando molti innamorati si davano appuntamento davanti al nostro 'diavoletto'. Una statuina che tenevamo in vetrina nel negozio, di Via Prione, che in tanti hanno chiesto di comprare. Ma l'abbiamo tenuta, è diventata la nostra mascotte e ci siamo tanto legati. E' rimasta sempre con noi, anche in ricordo dello zio Salvatore".
Il trasferimento in un altro quartiere venne dettato anche dal cambiamento radicale che stava avvenendo in centro storico. Le automobili non potendo più transitare in Via Prione erano impossibilitate a raggiungere il negozio: così l'incisoria si trasferì in Via Veneto.
"Quando ci siamo trasferiti - conclude -, a metà degli anni Ottanta , non sono mai mancati il calore e l'attenzione nei nostri confronti. Quando abbiamo annunciato la chiusura, perché con mio marito ci godremo la pensione e nostro nipote, molte persone si sono sentite un po' smarrite. Non di rado entravano in negozio anche solo per scambiare qualche parola".