LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Il confronto dei dati

In dieci anni i turisti sono quasi raddoppiati

Gli arrivi nelle strutture ricettive sono aumentati di oltre il 70 per cento e a questi vanno aggiunti crocieristi e altri turisti mordi e fuggi. Le notti dormite sono cresciute del 50 per cento.

La crescita del turismo negli ultimi dieci anni

Se non bastano le orde di turisti che affollano i fine settimana cittadini, se non è sufficiente che giovedì sarà il giorno della prima toccata di una nave da crociera di una stagione record per riconoscere che il turismo è davvero diventato un fenomeno con il quale fare i conti, allora forse potranno essere utili i dati che fotografano l’aumento dell’appeal della provincia spezzina nel corso degli ultimi dieci anni.

Una ricerca non semplice perché, pur essendo quello del turismo un asset che contribuisce all’economia di ogni angolo d’Italia, in questi anni le competenze sono state dirottate dalle Province alle Regioni, semplicemente perché le prime sono diventate ormai un’ente zombie. La politica, soprattutto a livello nazionale, non ha ancora deciso di mettere in atto una reale valorizzazione del comparto, nonostante l’Italia sia il Paese con il più ampio patrimonio culturale del mondo, come dimostra il record di siti Unesco sparsi per lo stivale.
Insomma, di turismo parlano tutti, ma bisogna poi vedere chi ci crede veramente.

Nel 2008 in riva al Golfo si iniziava a vedere nella crescente popolarità delle Cinque Terre un elemento che avrebbe potuto trainare tutto il territorio provinciale. Oggi sappiamo che non solo le cose sono andate esattamente così, ma anche che i problemi sono altri: quello della gestione dell’enorme quantità di visitatori che si spostano tra Riomaggiore e Vernazza da una parte e quello di una cultura dell’ospitalità ancora da costruire nel resto dello Spezzino, dove bed and breakfast e affittacamere sono spuntati come funghi, senza però una parallela crescita dei servizi.
Dieci anni fa il numero degli arrivi, cioè delle persone che pernottavano almeno una notte nelle strutture ricettive, era pari a 546.957. Nel 2013, primo anno di vera ripresa dopo i terribili fatti dell’alluvione, erano diventati 615.252, per un aumento del 12,48 per cento. Altri cinque anni e il 2018 si è chiuso con 932.267 arrivi. Rispetto al 2013 la crescita è stata del 51,52 per cento, rispetto al 2008 addirittura del 70,44 per cento. In dieci anni i turisti presenti in alberghi e in strutture extralberghiere quindi sono quasi raddoppiati. Non si contano, in questa statistica, le centinaia di migliaia di crocieristi che visitano il territorio per qualche ora e tutti quelli che arrivano in pullman per una gita giornaliera, che sia alle Cinque Terre, a Porto Venere, Lerici, Sarzana o la Spezia. Sì, perché oggi anche il capoluogo vanta una vocazione turistica.

E’ leggermente inferiore la consistenza dell’aumento se guardiamo alle presenze, che equivalgono al numero di notti dormite nelle strutture del territorio. Un dato che fisiologicamente risente meno della crescita del turismo, ma che allo stesso tempo è quello che conta maggiormente per gli albergatori, vero cuore pulsante del comparto.
Nel 2008 le presenze erano pari a 1.694.725 mentre nel 2013 erano salite a 1.775.007, pari a un più 4,73 per cento in termini percentuali. L’anno scorso le presenze registrate sono state ben 2.534.697: la crescita su base quinquennale è stata del 42,79 per cento, mentre su base decennale è stata del 49,56 per cento.

Più informazioni