La Spezia - Si è svolto domenica scorsa, nella cattedrale di Cristo Re, l’incontro ecumenico promosso dalle Chiese cristiane presenti alla Spezia nell’ambito dell’annuale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’incontro è stato trasmesso in diretta da Tele Liguria Sud, consentendo così a molte persone di seguirlo nella propria abitazione. All’inizio, collegando idealmente la settimana di preghiera con la precedente giornata per l’approfondimento del dialogo ebraico-cristiano, sono stati letti alcuni brani del libro biblico del “Qoèlet”, scelto quest’anno anche per la settimana di preghiera, con commenti scritti da Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova. Sono seguite letture bibliche e riflessioni, condotte una dopo l’altra da rappresentanti delle diverse comunità cristiane, chiamati via via al microfono da don Francesco Vannini, responsabile diocesano per le attività ecumeniche. Un brano del Vangelo di Giovanni è stato letto dal prete della consistente comunità rumena spezzina. Sono seguiti, sempre inframmezzati da alcune letture, gli interventi della pastora battista di via Milano, Sandra Spada, e del vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti. Entrambi gli interventi sono stati caratterizzati dal richiamo forte alla centralità di Cristo, fonte di unità. La presenza di Cristo (“Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono tra loro”) era del resto simboleggiata da una lampada accesa, collocata davanti all’altare. Sandra Spada è partita da una delle immagini evangeliche che Gesù dà di sé: “Io sono la vera vite, e voi i tralci”. “La vita cristiana – ha commentato la pastora - è come un campo piantato a vite, la cui esistenza è ritmata dal tempo, e quindi anche dagli imprevisti, come quelli del periodo presente. Tutti siamo parte di questo campo, con i nostri problemi, ansie, tramonti e albe. Non esiste un tralcio uguale all’altro, siamo tutti diversi, ma tutti sono attaccati all’unica vera vite, che è Cristo Gesù. Proprio come noi oggi pomeriggio. Ci leggiamo con gli occhi della diversità, che è pluralità. Il presupposto è Cristo Gesù”. E’ seguito l’intervento del vescovo, preceduto dalla lettura di alcuni brani di Paolo ai Corinzi. Palletti ha insistito nel sottolineare come fondamento dell’unità tra i fedeli sia uno solo: Gesù Cristo. Lo ha fatto con un esempio: non si costruisce un fiore attaccando dei petali a uno stelo. Per avere il fiore, ci vuole un seme, da proteggere e coltivare. Ed è Cristo il seme del fiore della nostra unità tra cristiani. Cristo – ha aggiunto Palletti - non può essere diviso, l’unità la si realizza veramente mirando a Lui, è in quella radice che noi ritroviamo il senso pieno della nostra unità.